“Non possiamo permetterci di indugiare di fronte alla grave crisi in atto. Una crisi che ha messo in evidenza problemi strutturali del nostro sistema, ai quali siamo tenuti a dare risposte nuove, rapide ed efficaci”. Così si è espressa la consigliera regionale Giulia Pigoni, segretaria di Azione Emilia-Romagna, votando a favore di una risoluzione che impegna la Giunta regionale a adottare ogni iniziativa utile per la riattivazione dei canali di estrazione di gas esistenti in Adriatico.

Tra i tanti effetti nefasti del conflitto in corso, la questione energetica è tra i temi principali e il fatto che l’Unione Europea non sia indipendente dal punto di vista energetico è secondo Pigoni un fattore di debolezza assoluta del nostro sistema: i costi dell’energia stanno infatti drammaticamente mettendo in ginocchio imprese e famiglie.

“Oltre a diversificare con urgenza l’approvvigionamento dall’estero di energia – aggiunge la segretaria regionale di Azione – dobbiamo rilanciare a ogni livello una politica energetica seria che porti ad un aumento significativo della percentuale di autosufficienza”.

Azione ha già proposto di far ripartire in via provvisoria le centrali a carbone, di realizzare rigassificatori per accedere alla risorsa gas liquido e di riattivare tutte le perforazioni nel Mediterraneo, che sappiamo avere importanti risorse di gas da estrarre. Davanti a bollette maxi che stanno mettendo in grave difficoltà le famiglie e le aziende occorre accelerare per sfruttare le fonti energetiche interne.

L’Emilia-Romagna è caratterizzata da insediamenti produttivi quali ceramiche, vetrerie o cantieristica, che oggi rischiano la chiusura con conseguenze negative in termini economici e posti di lavoro. Ecco perché occorre aumentare la produzione di metano dai depositi dell’Alto Adriatico.

Non saranno necessarie nemmeno nuove piattaforme, essendo riutilizzabili in larghissima parte le strutture esistenti, da riadattare con tecnologie che consentano nuove estrazioni in totale sicurezza.

“Dobbiamo perseguire il miglioramento ambientale e la transizione energetica – conclude Pigoni –  ma questo obiettivo deve necessariamente coesistere con una sostenibilità sociale ed economica. Il difficile equilibrio tra produzione di energia e tutela dell’ambiente è la grande sfida che ci attende”.