Questa mattina nel Relais Bellaria Hotel & Congressi (via Altura 11 bis, Bologna) Isabella Conti, sindaca di San Lazzaro di Savena (Bologna), e Paolo Mazza, presidente di Assohotel Bologna, sindacato degli albergatori di Confesercenti, hanno firmato un Accordo Quadro che ha lo scopo di promuovere una serie di opportunità occupazionali per le persone fuggite dalla guerra in Ucraina e ospiti a San Lazzaro di Savena. Nella provincia di Bologna sono già una ventina le aziende turistiche (alberghi, ristoranti, pubblici esercizi e altro) disposti ad assumerle. Alla firma dell’Accordo Quadro era presente anche Loreno Rossi, Direttore generale di Confesercenti Bologna.
“Sul nostro territorio oggi ospitiamo circa 200 persone scappate dalla guerra in Ucraina – ha spiegato la sindaca Isabella Conti – e sono soprattutto mamme con bambini. Tutte, fin da subito, hanno chiesto di lavorare, a prescindere dai titoli di studio dei quali sono in possesso: molte mi hanno mostrato il certificato di laurea o di diploma che hanno portato per dimostrare la loro storia, professionalità e competenza. Crediamo profondamente nella dignità del lavoro e nei percorsi che possono avviare a un’autonomia personale, e ci siamo attivati immediatamente per cercare una soluzione occupazionale per le donne che ospitiamo. Pochi giorni dopo aver raccolto i loro curriculum, e aver quindi fatto un censimento delle qualifiche e capacità, è arrivata la proposta di Assohotel Confesercenti Bologna, con cui è poi nato un accordo quadro mirato. Accordo che oltre a poter essere replicato in altre realtà e contesti, dà una spinta ai percorsi di autonomia per tutte queste donne. Da parte di Confercenti c’è stata la disponibilità a lavorare insieme in due direzioni: dare lavoro a queste persone e dare risposte ai tanti operatori commerciali a loro associati, che si occupano di ristorazione e recezione e che soprattutto nel periodo estivo faticano a trovare personale. L’idea di mettere insieme domanda e offerta diventa vincente perché non si limita a dare risposte nell’immediato, ma ha l’obiettivo di rispondere a lungo termine al bisogno di autonomia di queste donne. È importante capire che fare un investimento nelle professionalità che abbiamo significa anche fare un investimento per tutta la comunità: da oggi ai prossimi mesi, se non facciamo queste operazioni, se non mandiamo i bambini a scuola e non ci impegniamo nell’integrazione a 360 gradi delle persone adulte che arrivano, rischiamo di trovarci di fronte a tensioni sociali che dobbiamo avere la lungimiranza di prevedere”.
Ed ecco gli oneri di Assohotel Confesercenti Bologna. “La nostra Associazione – ha spiegato il presidente Paolo Mazza – promuoverà le opportunità lavorative previste da questo Accordo, sia verso i propri associati che verso le imprese turistiche di tutto il territorio metropolitano di Bologna. Già lo scorso anno, a causa della pandemia, le nostre imprese del turismo si erano trovate in seria difficoltà a trovare personale, non appena ci fu la possibilità di poter tornare a riaprire. Con l’arrivo della bella stagione cresce la richiesta di personale nelle aziende turistiche bolognesi ed ecco che abbiamo già raccolto l’interesse di almeno venti aziende turistiche ad assumere una o due persone in mansioni dirette con il pubblico nei bar o alla reception di un albergo, in cucina come in sala. C’è qualcuno che ci ha chiesto anche delle sarte o è disposto a prendere un’intera famiglia”.
“Al di là del tipo di contratto che sarà stipulato con ognuno dei profughi – ha sottolineato il direttore di Confesercenti Loreno Rossi – una cosa è certa: per ognuno di loro sarà applicato il contratto collettivo nazionale del turismo. Niente lavori in nero. Per agevolare le aziende abbiamo coinvolto CescotLAVORO, l’agenzia di internediazione tra domanda e offerta di lavoro che fa capo a Cescot-Confesercenti. Scrivendo ad arealavoro@cescot.emilia-romagna.it, o telefonando allo 051.6380350, o consultando il sito internet https://www.cescotlavoro.it, le imprese possono trovare un supporto nella ricerca, la selezione e l’inserimento del nuovo personale. Questo Accordo Quadro è un progetto pilota che siamo pronti a replicare con qualsiasi Comune dell’Area Metropolitana bolognese, a cominciare dal capoluogo Bologna”.