Trent’anni di 118, trent’anni di un pilastro assistenziale per tutta la comunità. Prende il via con una biciclettata il programma per festeggiare i tre decenni del Servizio Nazionale di Emergenza Territoriale anche sul nostro territorio. L’evento si terrà questo sabato, 19 marzo, a Carpi. L’iniziativa – resa possibile grazie alla collaborazione e il supporto di Fiab (Federazione Italiana amici della bicicletta) – sarà la prima occasione per regalare un ringraziamento simbolico e collettivo a tutti i medici, infermieri, autisti soccorritori, operatori delle centrali e volontari che quotidianamente lavorano sul territorio.
Alla biciclettata, oltre ai rappresentanti del 118, sarà presente il Presidente della Regione, Stefano Bonaccini, che darà il via al percorso di circa 28 chilometri, tra andata e ritorno. Nello specifico, l’iniziativa – con ritrovo al Parco delle Rimembranze alle 8.30 – prevede il passaggio da Gargallo e Bottega di Panzano con una breve sosta al Museo della Bilancia di Campogalliano. Al ritorno si passerà nei pressi di Saliceto Buzzalino e Gargallo, per fare poi rientro a Carpi intorno alle 13 circa.
“Quella di sabato sarà una bella giornata di sport e convivialità – ha dichiarato il Presidente nel comunicare la propria adesione all’iniziativa – Un’occasione per stare insieme e ricordare quanto prezioso sia l’operato del 118 a trent’anni dalla sua nascita: un servizio straordinario e insostituibile nato nella nostra regione. Viene spontaneo domandarsi cosa sarebbe successo, in questi due lunghi anni di pandemia, senza il servizio di pronto intervento sanitario, pubblico, gratuito e attivo 24 ore su 24. Senza l’encomiabile lavoro fatto da tutti gli operatori e da chi lavora nel 118. Un servizio fatto di mezzi, strumenti, tecnologia all’avanguardia ma soprattutto di persone: uomini e donne che anche in questi anni, come ogni giorno succede, con la massima professionalità e dedizione sono pronti a intervenire ovunque, e spesso in modo determinante per salvare vite umane. A tutti loro va il grazie dell’intera comunità emiliano-romagnola”.