Durante la seduta del Consiglio comunale di Modena di oggi, giovedì 17 marzo, è stato osservato un minuto di silenzio in onore delle vittime dell’emergenza sanitaria da Covid, nella cui memoria il Governo ha istituito con un’apposita legge la Giornata nazionale che ricorre domani, 18 marzo. A nome dell’Assemblea, il presidente Fabio Poggi ha sottolineato “l’importanza di conservare e rinnovare la memoria di tutte le persone decedute a causa della pandemia”. Il presidente ha inoltre auspicato che la scelta di osservare un minuto di silenzio, condivisa con i capigruppo dei gruppi consiliari, “sia per noi anche occasione per superare fatti e polemiche dell’ultima settimana che hanno visto ‘protagonista’ anche questo Consiglio”.

 

“DOBBIAMO COLTIVARE LA MEMORIA DI QUANTO È STATO”

“I decessi a causa del Covid-19 sono una ferita profonda che niente e nessuno potrà mai cancellare. Tra loro anche tanti medici, infermieri, operatori sanitari, farmacisti, che fin dai primi mesi del 2020 si sono trovati in prima linea, pur se con una conoscenza parziale del mostro contro cui si stavano combattendo con infinito coraggio e senso del dovere”.

Alla vigilia della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di Covid-19 anche il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, durante la consueta informazione al Consiglio comunale di giovedì 17 marzo, ha ricordato “tutte le persone che hanno contratto il virus e ora non ci sono più. Oggi, che, dopo due anni durissimi grazie al vaccino possiamo dire di stare andando oltre l’emergenza sanitaria nonostante i contagi continuino ad avere fasi di crescita, dobbiamo fermarci un minuto e coltivare la memoria di quanto è stato”. Il sindaco ha dunque anche sottolineato che “responsabilità personale e rispetto delle regole devono accompagnarci ancora ogni giorno per un ritorno graduale alla normalità che tutti desideriamo”.

Muzzarelli ha quindi riportato i numeri della campagna vaccinale in atto: nella provincia di Modena, sono state somministrate complessivamente 1.635.397 dosi, di cui 596.919 prime dosi e 565.819 seconde dosi e 472.019 dosi aggiuntive (addizionali e booster), ricordando come il report dell’Istituto superiore di sanità evidenzia che il tasso di mortalità è cinque volte più alto per i non vaccinati rispetto a vaccinati con ciclo completo da meno di 120 giorni e 15 volte più alto rispetto ai vaccinati con booster. Sul fronte della ricerca, il sindaco ha inoltre ringraziato i professionisti dell’Ateneo modenese che sono tra gli scienziati coinvolti nello studio che ha consentito di individuare alcune varianti del genoma umano che hanno un ruolo nella progressione clinica della sindrome Covid-19.

“Il ministro della Salute Speranza – ha continuato Muzzarelli – al question time alla Camera, ha annunciato il Consiglio dei ministri con il cronoprogramma dell’uscita dallo Stato di emergenza. Attendiamo il testo in queste ore e vedremo anche quanto saranno accolte le richieste delle Regioni verso la normalizzazione e l’eliminazione delle restrizioni entro Pasqua”. A quanto anticipato dal Governo, il percorso di allentamento delle misure anti-Covid inizierà da aprile, dopo la fine dello stato di emergenza. L’ipotesi è di cancellare da subito l’obbligo del Green pass per ristoranti e bar all’aperto, così come per l’accesso negli hotel, ed eliminare il ‘rafforzato’ per i trasporti. Uno step importante dovrebbe essere a maggio, quando la capienza degli stadi tornare al 100 per cento e aumentare progressivamente quella dei palazzetti. L’ultima tappa per le restrizioni dovrebbe essere il 15 giugno, quando è prevista la fine dell’obbligo vaccinale per gli over 50.

Ricordando i finanziamenti regionali a favore della sanità pubblica e convenzionata (9 miliardi di risorse per il 2022 a cui la Commissione Politiche per la Salute della Regione ha dato un prima via libera) il sindaco ha dedicato la conclusione del suo intervento al tema della “sanità post-Covid: fondamentale e delicatissimo. Nella Ctss modenese, assieme ai sindaci e Aziende Sanitarie, faremo i dovuti approfondimenti”, ha assicurato. “Nel prossimo biennio servirà equilibrio e, inevitabilmente, un maggiore sforzo del governo nazionale per chiudere una stagione emergenziale durata oltre due anni”.