Cala di quasi 700 unità la popolazione modenese registrata alla fine del 2021 e “scende” a quota 185.415, per effetto di un saldo sociale appena positivo che non ha contrastato l’elevato divario, negativo, tra nuove nascite e morti, mentre le famiglie sono 84.633 (172 in meno rispetto al 2020, quando erano 84.805), con un’età media dei cittadini che sfiora i 46 anni. Sono i dati principali contenuti nel breve report sulla struttura e la dinamica della popolazione residente al 31 dicembre 2021, dal titolo “La popolazione iscritta all’anagrafe modenese nel 2021”, pubblicato online dall’Ufficio statistica del Comune di Modena (www.comune.modena.it/servizio-statistica).
In particolare, dal documento emerge che per il secondo anno consecutivo la popolazione modenese diminuisce di oltre 600 unità rispetto all’anno precedente (meno 634 nel 2020), allontanandosi ancora dal massimo numero di iscritti registrato dall’Anagrafe del Comune solo due anni fa, nel 2019, quando il “picco” era stato di 186.741 cittadini. Il saldo naturale è stato di meno 694 unità (1.412 nati meno 2.106 morti); questo numero, maturato nel secondo anno di pandemia, ha rappresentato uno dei valori più bassi mai rilevati dopo quelli del primo anno di emergenza sanitaria, il 2020; del 1918, anno di guerra e anche in quel caso di epidemia; e del 1983, anno culmine della denatalità che ha caratterizzato il territorio negli anni Ottanta.
Il saldo migratorio non è riuscito a limitare questa flessione, con un contributo minimo al fenomeno. Il valore sulla differenza tra immigrati ed emigrati, infatti, è di appena cinque unità: nonostante l’incremento di 1.098 persone provenienti dall’estero e dal sud Italia, i movimenti migratori hanno risentito in maniera forte del saldo negativo con gli altri comuni italiani, abbattendo quasi la totalità degli arrivi di nuovi cittadini a Modena.
Il report, inoltre, evidenzia anche un aumento delle nascite di bambini rispetto al 2020, appunto 1.412 a fronte dei 1.316 neonati dell’anno prima, dove il calo netto era stato collegato sempre agli effetti del Covid. La cifra, pur positiva nell’andamento, rimane comunque più bassa dei valori degli anni precedenti, per esempio confrontando il dato con le 1.471 nascite nella popolazione residente del 2019. Si tratta di un fenomeno dovuto alla decrescente cifra di donne residenti in età feconda, nate negli anni a cavallo della fase “crescita zero” degli anni Ottanta, mentre in parallelo, come già riscontrato l’anno scorso, si è assistito a una ripresa di emigrazioni di giovani coppie verso i comuni della provincia (a nord verso Soliera, Carpi, Bomporto, Nonantola e Campogalliano; a sud verso Formigine) per circa 400 cittadini in tutto.
Le statistiche confermano, poi, un ulteriore invecchiamento della popolazione, pure tenendo conto di un calo delle morti (i già citati 2.106 casi contro i 2.351 dell’anno scorso): l’indice di vecchiaia, reso dal rapporto tra over 65enni e minori di 15 anni, si attesta a 190 anziani ogni 100 giovani, e l’età media di tutti i residenti a Modena sale a 45,8 anni (nel 2020 era 45,6) con un ulteriore calo nelle età infantili. Per quanto riguarda le famiglie modenesi, presentano un numero medio di 2,2 componenti e il capofamiglia ha un’età media di 57 anni; il 40,1% dei nuclei è composto da una sola persona e in centro storico questa proporzione cresce al 57%.
Infine, la popolazione straniera ammonta a 29.075 unità, con una riduzione di 275 cittadini rispetto al 2020; le comunità più rappresentate sono, nell’ordine, quelle dei cittadini rumeni (3.601 persone), marocchini (2.931), filippini (2.893), ghanesi (2.320) e albanesi (2.094). Le nazionalità presenti a Modena sono 135.