In America portarono sogni e futuro, ma anche le salde radici montanare e solidali gli operari originari dell’Appennino Modenese, in particolare di Pievepelago e altri Comuni limitrofi, che ad Highwood, in Illinois, dove erano emigrati, fondarono nel 1906 la Soms – Società modenese di mutuo soccorso. The Modenese Society Highwood-Highland Park esiste tuttora: i 27 soci fondatori di allora sono diventati 257, per lo più residenti in quella che oggi è la zona residenziale di Lake Country. E non rinuncia al legame con la madre patria che ora si rinsalda anche attraverso la partecipazione all’Unione Società Centenarie Modenesi.
L’adesione è stata suggellata, alla presenza del sindaco Gian Carlo Muzzarelli, lunedì 7 febbraio in Municipio, quando il presidente dell’Unione Ermanno Zanotti ha consegnato l’attestato di adesione ai rappresentanti della SOMS in Italia, Pierpaolo Girone e Domenico Manilia.
In Italia le Società di Mutuo soccorso esistevano già dalla seconda metà dell’Ottocento proponendosi di promuovere il mutualismo reciproco e la cooperazione fra gli associati in caso di malattia o impossibilità al lavoro. Tramite la riscossione delle quote sociali, obbligatorie per ogni socio, si veniva infatti a creare un fondo sociale impiegato per fornire i sussidi economici giornalieri ai soci malati. A Modena la Società Operaia di Mutuo Soccorso venne fondata nel 1863 con l’obiettivo di riunire tutte le categorie di lavoratori della città e fra gli scopi principali dell’associazione, oltre al mutuo soccorso, vi era quello di favorire il progresso morale ed economico dei soci. A distanza di una decina d’anni, la Società Operaia partecipò in modo diretto alla fondazione del Patronato dei Figli del Popolo per fornire istruzione e riparo ai bambini e ragazzi senza alcuna risorsa economica.