Il peso della gestione diretta comunale dei servizi 0-6 anni non diminuirà rispetto a quanto già deciso nel 2021 e, al tempo stesso, il Comune garantisce lo sviluppo organizzativo e gestionale della Fondazione Cresciamo assumendo anche tutte le garanzie politiche e istituzionali circa il mantenimento stabile nel tempo della proprietà pubblica.
Il Comune ha anche assunto l’impegno di valorizzare il personale di Cresciamo al fine di allineare, nell’arco dei prossimi tre anni, il trattamento economico a quello del personale dipendente comunale, tramite azioni da sviluppare in un confronto con le organizzazioni sindacali già dal prossimo rinnovo del contratto integrativo. E, alla luce delle nuove normative nazionali, adotterà misure che garantiscano un riconoscimento specifico al personale della Fondazione in un’eventuale nuova fase di selezione.
Inoltre, anche il potenziamento dei servizi educativi e scolastici necessari a garantire maggiore inclusione e supporto ai bambini con disabilità è tra gli impegni assunti dall’amministrazione comunale contemplati nell’accordo quadro sul Sistema integrato di educazione e istruzione 0-6 siglato tra Comune di Modena e organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil.
L’accordo è stato firmato nei giorni scorsi in Municipio dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli, presenti il vicesindaco assessore al Bilancio Gianpietro Cavazza e l’assessora all’Istruzione Grazia Baracchi e per i sindacati da Daniele Dieci segretario generale Cgil Modena, Andrea Sirianni segretario confederale Cisl Emilia Centrale, Luigi Tollari segretario generale Uil Modena e Reggio Emilia, Giada Catanoso Fp Cgil Modena, Sabrina Torricelli Fp Cisl Emilia Centrale, Liviana Cassanelli segreteria confederale Uil Modena, Claudio Riso Flc Cgil Modena, Alessandro Burgoni Cisl Scuola Emilia Centrale, Paola Savigni segreteria Uil Fpl Modena.
L’accordo è frutto di un intenso percorso di confronto avviato negli ultimi mesi da Comune e sindacati confederali assieme alle rispettive categorie della scuola e del pubblico impiego, con l’intento di approfondire le dinamiche e i cambiamenti del sistema educativo integrato 0-6 a Modena e di valutare le volontà politiche per arrivare appunto alla condivisione di un accordo basato su alcuni punti dirimenti. “Confronto che, seppur nelle rispettive convinzioni e nelle posizioni che hanno natura e motivazioni politiche differenti –è scritto nel documento – ha portato al riconoscimento reciproco del ruolo e della volontà di agire per il bene del modello educativo a Modena, delle bambine e bambini, delle insegnanti e lavoratori tutti del settore e delle famiglie e della volontà di non disperdere lo straordinario patrimonio di competenza da essi rappresentato”.
Nelle premesse si ricorda infatti come la storia recente consegni a Modena un sistema scolastico 0-6 “integrato, aperto, democratico e flessibile”, esito di un confronto continuo tra Ente locale e sindacati e della ricerca di equilibrio tra le esigenze di minori e famiglie, le esigenze di personale educativo e non, la sostenibilità delle politiche dell’Ente locale e “l’accordo intende confermare tale metodo di relazioni sindacali”. Inoltre, vi si ripercorre il quadro normativo con le modifiche sul calcolo della capacità assunzionale e l’introduzione del criterio della sostenibilità finanziaria nelle politiche del personale “che hanno determinato la necessità di avviare percorsi e riflessioni per spostare alcune poste da voci di spesa di personale verso beni e servizi in modo da garantire livelli occupazionali alti nel tempo”.
Dopo aver individuato nel “Sistema Integrato di educazione e istruzione dalla nascita ai sei anni” lo strumento principale per l’attuazione del diritto alla cura e all’educazione, il legislatore ha chiarito che la responsabilità della governance sul territorio è degli Enti locali a cui attribuisce compiti che vanno al di là della gestione diretta e indiretta di servizi educativi. I Comuni sono, infatti, tenuti a coordinare la programmazione dell’offerta educativa costruendo una rete integrata e in questa prospettiva, lo scorso anno, il Consiglio comunale ha approvato le Linee di indirizzo per lo sviluppo del sistema integrato dei servizi educativi per l’infanzia Modena Zerosei Costruire Futuro.
Infine, registrate le diverse posizioni, nel documento sottoscritto Comune e organizzazioni sindacali convengono su diversi impegni: innanzitutto, quello a sviluppare un ampio confronto, condivisione e progettualità con la città, le forze politiche, le rappresentanze pedagogiche e sociali per riportare la centralità dell’educazione agli alti livelli che hanno contraddistinto Modena; oltre che a sviluppare le pari opportunità, promuovendo e sostenendo iniziative, servizi e azioni contrattuali che favoriscano la conciliazione in un’ottica di consolidamento della buona e piena occupazione e di sostegno alla natalità.
Centralità della scuola nell’azione politica e collaborazione tra enti pubblici per individuare soluzioni innovative per l’erogazione dei servizi a rischio a causa dei vincoli nelle assunzioni sono altri punti individuati insieme. Le parti concordano anche di attivarsi nelle sedi politiche competenti, affinché sia affrontata la situazione di lavoratrici e lavoratori che, pur svolgendo mansioni uguali o all’interno dello stesso ciclo produttivo, amministrativo o lavorativo hanno condizioni, retribuzioni e diritti differenti, al fine di poter superare queste differenze, con il coinvolgimento delle parti sociali. In tal senso il Comune si impegnerà nelle negoziazioni di propria competenza a ridurre il più possibile il rischio di frammentazione contrattuale. Inoltre, “per l’obiettivo politico condiviso di superare le differenze in termini di condizioni contrattuali, normative e retributive all’interno di tutto il sistema 0/6, le parti si impegnano nelle opportune sedi di trattativa sindacale, a partire da quello della Fondazione Cresci@mo, a ricercare soluzioni finalizzate ad allineare il trattamento economico a quello del personale dipendente diretto comunale”. Comune e organizzazioni sindacali convengono anche di attivarsi in tutte le sedi politiche con Governo e Parlamento, anche tramite il coinvolgimento delle associazioni dei Comuni ed Enti Locali, nonché le rispettive articolazioni regionali e/o nazionali per cambiare o derogare il quadro normativo vigente in materia di capacità assunzionali degli Enti Locali che aggravano un trend ventennale di depauperamento di competenze e organizzazione della macchina pubblica, senza fare differenze tra enti virtuosi e non (o addirittura in dissesto) in materia di gestione del bilancio pubblico. Per ottenere una modifica dei parametri di legge introdotti (DL 34/2019) il sindaco si attiverà anche scrivendo a Governo e Parlamento.