Sì al Passante di nuova generazione di Bologna. Questa mattina, la Conferenza dei servizi convocata dal ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile ha dato l’ultimo via libera all’infrastruttura che risolverà i nodi della mobilità del tratto di Bologna, puntando sull’allargamento dell’autostrada e della tangenziale nelle sedi già esistenti, attraverso un progetto altamente innovativo anche sotto il profilo ambientale.
Con le delibere dei Comuni di Bologna e di San Lazzaro di Savena, a fine 2021, recepite dalla Giunta regionale che ieri ha approvato la delibera d’intesa prevista fra Regione e Ministero, e il via libera oggi da parte della Conferenza dei servizi, giunge al termine la fase autorizzativa dell’opera, iniziata con il primo progetto preliminare di luglio 2016. Opera attesa da anni, il cui sblocco è stato condiviso con enti locali e parti sociali a seguito di un prolungato confronto.
Si entra ora nella piena operatività che prevede la definizione del progetto esecutivo, l’avvio delle attività propedeutiche nell’estate del 2022 (gli espropri necessari, la definizione delle interferenze per i sottoservizi). Secondo le previsioni concordate nella seduta odierna della Conferenza dei Servizi l’avvio dei i cantieri principali potrà avvenire all’inizio del 2023. Per assicurare il rispetto dei tempi, il concessionario Autostrade per l’Italia potrà affidare alcune attività alla controllata Pavimental.
Esprime soddisfazione il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile, Enrico Giovannini. “Grazie alla Conferenza dei servizi che il ministero ha fortemente voluto si ristabilisce certezza nei tempi di esecuzione di un’opera attesa da tempo. Il passante di Bologna, che sarà realizzato con tecniche innovative e sostenibili- spiega Giovannini– consentirà di decongestionare un’arteria fondamentale per lo sviluppo di tutto il Paese, oltre che per l’area urbana attraversata. Il progetto approvato è stato sviluppato nell’ottica della transizione ecologica prevedendo anche la realizzazione di interventi di mitigazione ambientale”.
“Con il via libera della Conferenza dei servizi possiamo ora dire con certezza che il Passante di Bologna si farà, grazie a un progetto che insieme abbiamo reso eco-compatibile- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini-. È un segnale importante per la città di Bologna, l’area metropolitana, per tutta l’Emilia-Romagna. Abbiamo dimostrato che in questo Paese le grandi opere si possono realizzare, e che lo si può fare anche bene, in maniera moderna e con la massima attenzione all’ambiente e alla sostenibilità. Attraverso la condivisione con enti locali e parti sociali”.
“Un lavoro segnato da un pieno spirito di collaborazione e condivisione tra le diverse istituzioni e Autostrade che apre una nuova stagione, risolvendo problemi che da decenni attendono risposte concrete- aggiunge il sindaco di Bologna, Matteo Lepore-. Siamo molto soddisfatti dell’incontro di oggi, dove sono stati ribaditi alcuni punti fondamentali, come l’accordo integrativo dedicato alla ‘fase 2’ prima dell’avvio dei lavori e la condivisione di tutti gli interventi su aree verdi, fasce boschive e opere di mitigazione, che saranno tra i primi ad essere messi in atto. Nelle prossime settimane sottoscriveremo, inoltre, una convenzione con Autostrade e ministero della Transizione ecologica anche per la parte che riguarda il fotovoltaico e la creazione di una infrastruttura energetica unica in Italia”.
“Vogliamo ringraziare per il lavoro di squadra anche il Comune di San Lazzaro, che ha agito con determinazione e pazienza, il ministero e il Governo, oltre ad Autostrade per l’Italia- chiudono Bonaccini e Lepore-: siamo fermamente convinti che un progetto così all’avanguardia, così europeo, possa essere per loro un modello per gli interventi in tutta Italia”.
“Il via libera di oggi- dichiara l’amministratore delegato di ASPI, Roberto Tomasi– rappresenta per Autostrade per l’Italia un concreto passo avanti nell’interesse del Paese e dell’utenza e con la massima attenzione alla sostenibilità dell’opera sul territorio. Si tratta di un’infrastruttura nevralgica che contribuirà a snellire i transiti, con un diretto beneficio in termini ambientali. Questo risultato – raggiunto attraverso un costante e costruttivo confronto tecnico e istituzionale – si deve anche alla nuova organizzazione di ASPI che ha messo in campo tutte le competenze del Gruppo: da Tecne per la progettazione con i migliori professionisti nel settore, a Pavimental che contribuirà alla realizzazione dell’opera, fino al coinvolgimento di Movyon per la cura degli impianti tecnologici per una mobilità efficiente e di Free To X per la realizzazione di nuovi impianti per la ricarica elettrica dei veicoli in autostrada. È prevista a breve l’integrazione di Elgea, nuova società del Gruppo dedicata alla produzione di energia green. Si tratta di un modello che auspichiamo possa essere replicato a livello di sistema e a beneficio del Paese, per la realizzazione efficiente delle opere necessarie a una mobilità sempre più sostenibile”.
Le opere previste
Durante la Conferenza dei Servizi sono stati ribaditi due aspetti fondamentali dell’opera: la contestuale cantierizzazione di tutte le opere complementari e il massimo impegno per la maggior eco-sostenibilità possibile del Passante.
Per quanto riguarda il primo tema, sono confermate tutte le arterie di adduzione, come l’Intermedia di Pianura, il ponte sul fiume Reno e la Lungosavena, oltre a un totale di 5 chilometri di nuova viabilità locale, con la riqualificazione di una ventina tra sottopassi e sovrappassi e di una decina di rotatorie.
Sul secondo fronte, è atteso prima dell’avvio dei lavori un accordo integrativo con Aspi e i Comuni dedicato all’impatto ambientale: ai 15 chilometri di nuove piste ciclabili e ai oltre 130 ettari di aree verdi e boschive che sorgeranno intorno al Passante, l’uso di vernici fotocatalitiche per la riduzione delle emissioni e l’installazione di impianti fotovoltaici, a cui si aggiungeranno nella cosiddetta ‘fase 2’ ulteriori opere di mitigazione, come i sistemi di filtraggio dei particolati nelle nuove gallerie.
Nasce l’Osservatorio di monitoraggio ambientale
A tutela della volontà ‘green’ dell’opera, si è concordata l’attivazione immediata di un Osservatorio di monitoraggio ambientale, mediante decreto del ministero della Transizione ecologica, composto da esperti indicati da Ministero, Regione, Comune di Bologna, Arpae e dai comitati dei residenti interessati. Sarà attivo per otto anni, quindi sia per tutta la durata dei lavori che per verificare le emissioni una volta che il Passante sarà pienamente operativo.
Inoltre, sarà istituito un comitato scientifico di alto livello che presidierà l’attuazione dell’opera e la sua progettualità altamente innovativa.