Continua anche per l’anno 2022 l’impegno dell’Amministrazione comunale di Scandiano sulle tematiche legate alla Resistenza, alla Legalità, alla cittadinanza attiva coinvolgendo tutto il territorio, le Associazioni di volontariato, le scuole e i giovani nella proposta di iniziative e attività volte alla sensibilizzazione di una cultura del rispetto di sé e degli altri, delle regole, favorendo l’impegno civile e la partecipazione consapevole alla vita della comunità. Un percorso attraverso i Fatti, i Luoghi e le Persone della Resistenza di ieri e di oggi per consolidare il valore della forza delle idee, della partecipazione attiva di ogni singolo individuo allo sviluppo della comunità.

Ad iniziative e cerimonie più istituzionali si alterneranno incontri ed eventi di carattere anche culturale, artistico e divulgativo per cercare di coinvolgere il più possibile la cittadinanza, le famiglie, i bambini e i giovani attraverso anche l’eterogeneità dei linguaggi del cinema, della letteratura e del teatro. Vista la situazione pandemica ancora in corso che non permette allo stato attuale di avere la conferma della partecipazione delle scuole e di diversi ospiti, il calendario degli appuntamenti è ancora provvisorio.

Il primo appuntamento sarà quello di lunedì 3 gennaio 2022 con l’Eccidio di Fellegara che proprio per il peggioramento della situazione sanitaria nazionale a causa del Covid 19 e nel rispetto della normativa governativa attuale dettata dall’ultimo Decreto Legge che vieta gli assembramenti anche negli spazi aperti verrà trasmesso in diretta Facebook sulla pagina del Comune di Scandiano dalle ore 11. Parteciperanno alla cerimonia di commemorazione in via Cà Mercati a Fellegara solamente il Sindaco di Scandiano Matteo Nasciuti, un rappresentante di A.N.P.I. Scandiano e le forze dell’ordine locali.

Si invita, quindi, tutta la cittadinanza a non recarsi a Fellegara, ma a seguire la commemorazione in diretta Facebbok, la cerimonia sarà poi visibile successivamente anche sul canale youtube del Comune.

 

Il fatto storico

Nella notte tra il 2 ed il 3 gennaio 1945 un reparto della Brigata Nera di Reggio, al comando del famigerato tenente Emilio Carlotto, arriva a Fellegara per effettuare un rastrellamento.

Vengono presi in ostaggio quattro giovani: Roberto Colli detto “Riva” di 23 anni; Nemo Gambarelli detto “Italo” di 20 anni; Mario Montanari detto “Nero” di 25 anni; Renato Nironi detto  “Ida” di 22 anni.

I fascisti fermano altri 15 giovani, li portano all’osteria dove li interrogano brutalmente, poi li rilasciano intimando loro di presentarsi il giorno dopo al Distretto Militare per essere arruolati e inviati a combattere. Molti di quei ragazzi scelgono invece di raggiungere i partigiani in montagna.

I quattro giovani presi in ostaggio sono interrogati e torturati, poi caricati su un automezzo per essere portati in Piazza Spallanzani dove i fascisti intendono impiccarli. Ma sul ponte per Arceto, la Brigata Nera con i prigionieri si imbatte in una squadra di partigiani “Garibaldini” diretti alla via Emilia per un’azione di sabotaggio.

Nella sparatoria viene ucciso un fascista e rimane ferito un partigiano. I partigiani, molto inferiori numericamente, si ritirano e il tenente Carlotto fa fucilare sul posto i quattro ragazzi. Il giorno dopo la Brigata Nera ritorna in forze e fa un nuovo rastrellamento a Fellegara, che però rimane senza esito perchè quasi tutti gli abitanti nel frattempo si sono allontanati dal paese cercando rifugio altrove. Per diversi giorni i corpi dei quattro giovani partigiani vengono lasciati a terra nella neve, con il divieto ai familiari di poterli recuperare e dare loro una degna sepoltura. Lo stesso comando provinciale tedesco, con una lettera firmata dal maggiore Frase del Plazkommandantur, espresse disappunto per la “fucilazione completamente ingiustificata dei quattro giovani” e per la ferocia della Brigata Nera che con la sua brutalità esasperava gli animi e rendeva ancora più popolare il movimento di Resistenza al nazifascismo.