“Il prolungarsi dell’emergenza pandemica ha determinato per i Dirigenti Scolastici un sovraccarico di responsabilità e lavoro che per rispondere alle esigenze del contact tracing non conosce tregue nemmeno nei giorni festivi e negli orari serali.
Dopo le buone intenzioni dichiarate dal governo, nei fatti all’interno della legge di bilancio (che ha la maggiore disponibilità economica di sempre) in discussione in parlamento, nessuna delle richieste avanzate dalla categoria è stata presa in considerazione.
E’ arrivato il momento di dire basta e di pretendere risposte sulle questioni che da tempo rivendichiamo:
– Risorse adeguate al rinnovo del contratto nazionale di lavoro, attualmente le risorse stanziate nella legge di bilancio non garantiscono nemmeno il mantenimento dell’attuale livello retributivo
– il diritto ad una mobilità senza vincoli
– il diritto alla valutazione del livello crescente e insopportabile di stress lavorativo
– il diritto a criteri di valutazione della prestazione lavorativa regolati contrattualmente
– il diritto ad una definizione chiara degli ambiti di responsabilità dei dirigenti scolastici nell’applicazione alla scuola di norme generali che riguardano la pubblica amministrazione
– il diritto al supporto legale e amministrativo da parte degli Ambiti Territoriali Provinciali e dagli Uffici Scolastici Regionali, eliminando tutti gli oneri estranei al servizio di istruzione che attualmente gravano sulle segreterie delle scuole e sulla responsabilità diretta dei dirigenti scolastici, distogliendoli dal loro compito primario di garantire il corretto svolgimento del servizio di istruzione
– il diritto ad essere preposti a istituzioni scolastiche che consentano l’efficace esercizio dell’autonomia scolastica con il ritorno ai parametri definititi dalle norme attuative dell’autonomia scolastica
In Emilia Romagna è ora di dire basta e pretendere il rispetto per i D.S. nominati dal 2019 che a tutt’oggi non percepiscono ancora la quota variabile dello stipendio (che ammonta a circa 1000€ mensili) sulla base di una controversa interpretazione del contratto di lavoro.
Con lo sciopero proclamato il 10 dicembre, dalla FLC CGIL, UIL SCUOLA e SNALS CONFSAL i Dirigenti Scolastici manifestano il proprio dissenso rispetto alla scelta del Governo e del Ministero di non stanziare nella legge di Bilancio in discussione in Parlamento le risorse necessarie per rispondere alle esigenze sopra elencate, nell’interesse della categoria e della qualità della scuola pubblica”.
(FLC CGIL Emilia Romagna, UIL scuola Emilia Romagna, SNALS Emilia Romagna)