Si è tenuta oggi, martedì 7 dicembre, la premiazione delle migliori tesi di laurea triennali e magistrali sul tema della violenza maschile contro le donne. Il premio, dedicato ad Angela Romanin, si inserisce all’interno di una più ampia serie di iniziative organizzate dalla Casa delle donne per non subire violenza in collaborazione con la famiglia di Angela per onorare la sua memoria, il suo esempio nella lotta alla violenza maschile contro le donne e l’alto valore da lei sempre riservato alla formazione.
A consegnare i premi è stato il figlio di Angela Romanin, Diego Tripodi. Il primo premio, accompagnato dall’assegnazione di un riconoscimento in denaro di mille euro, è andato a Serena Terziani per la sua Tesi di laurea magistrale in Scienze Storiche intitolata La violenza sessuale nella seconda metà del Novecento: casi a confronto e dibattito femminista.
Al primo premio, si aggiungono quattro menzioni speciali: A Maria Carolina Mocenni, per la sua Tesi di laurea triennale in Scienze dell’Educazione intitolata La funzione educativa nei servizi dedicati alla lotta alla violenza di genere; a Cecilia Actis, per la sua Tesi di laurea magistrale in Sociologia delle Disuguaglianze intitolata L’indipendenza economica: uno strumento contro la discriminazione di genere e la violenza domestica; a Nicoletta Gugliemelli, per la sua Tesi di laurea magistrale in Bioetica intitolata Critica di un soggetto egemone e a Serena Ravaglia, per la sua Tesi di laurea magistrale in Psicologia Sociale intitolata Il ruolo dell’empatia di stato nella messa in atto di molestie di genere nei confronti delle donne.
Alla cerimonia, che ha visto un’ampia partecipazione da parte del pubblico, hanno preso parte: la vicesindaca Emily Marion Clancy, la giornalista Mara Cinquepalmi dell’associazione Giulia, Elisa Battaglia della Casa delle donne, la Consigliera comunale Rita Monticelli, coordinatrice del master Gemma in Studi di genere e delle donne, la Responsabile del Piano per l’Uguaglianza e supporto alla cabina di regia del PNRR Simona Lembi e Lucia Ferrante dell’Associazione Orlando, già Università di Bologna e Presidente della Commissione esaminatrice del Premio Angela Romanin
Sono 84 le tesi che sono arrivate da tutta Italia. Un patrimonio di ricerca ed impegno di studentesse e studenti che hanno analizzato la violenza di genere con una molteplicità di approcci disciplinari: sociologia, storia, giurisprudenza, comunicazione, arte, architettura, pedagogia, ricerca etnografica, filosofia. Tra le università coinvolte vi sono Bologna, Firenze, Trento, Milano, Roma, Siena, Bergamo, Napoli, Palermo, L’Aquila, Bolzano, Pisa, Verona, Macerata, Parma, Urbino, Venezia, Padova, Cagliari, Foggia, Torino, Trieste, Perugia.
La giornata di oggi segna il culmine della prima iniziativa dedicata ad Angela Romanin, a cui si aggiungono molti altri incontri e progetti. In particolare, sempre nell’ambito della formazione, il 21 settembre si è inaugurato il corso di sensibilizzazione sulla violenza di genere. Il valore della formazione, teoria e pratica si uniscono nell’esperienza dei Centri e nei movimenti femministi dedicato ad Angela Romanin. Un ciclo di nove lezioni online, una a settimana, tenute da operatrici, formatrici o esperte legate ad Angela Romanin organizzato dalla Casa delle donne per non subire violenza di Bologna in collaborazione con la famiglia di Angela.
La scelta di dedicare le iniziative in memoria di Angela alla formazione vuole essere un tributo al suo impegno femminista, che è sempre stato segnato dal riconoscimento della formazione e della creazione e condivisione di saperi femministi come una pratica fondamentale nella lotta alla violenza. Angela stessa ha contribuito a formare una generazione di operatrici e volontarie che operano ed hanno operato all’interno della Casa delle donne di Bologna e di tanti altri centri antiviolenza.
Quando parliamo di formazione, nell’ambito del contrasto alla violenza di genere, non parliamo mai di una distribuzione di sapere unilaterale, dall’alto verso il basso. Perché nella pratica femminista i saperi si condividono, si formano insieme e sono oggetto costante di scambio e riflessione. Sono saperi pratici e teorici, che partono dall’esperienza quotidiana e dal confronto con altre donne e compagne. Anche per questo pensiamo che questa serie di lezioni online e aperte a tutt*, espressione corale di tante voci ed esperienze che insieme a quella di Angela si sono intrecciate nella lotta alla violenza di genere, possano essere un modo di ricordare Angela portando avanti il suo impegno politico.