Nel primo pomeriggio del 20 novembre, un’ambulanza in transito sulla tangenziale di Bologna soccorreva un cittadino moldavo che si trovava a bordo di un’autovettura, il quale presentava una profonda ferita al collo da cui perdeva sangue copiosamente. Il ferito si trovava in compagnia di un connazionale C.A. a cui, a suo dire, senza conoscerlo aveva chiesto occasionalmente aiuto poco prima, per farsi accompagnare in ospedale. Fin dall’inizio le condizioni dell’uomo apparivano molto gravi, in quanto la ferita aveva attinto la giugulare e la carotide.
Le attività tecniche, coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica dott. Tommaso Pierini, nonostante la reticenza di tutti i protagonisti dell’aggressione, hanno consentito di ricostruire con esattezza la dinamica dei fatti, di identificare il reo e sottoporlo a fermo di indiziato di delitto.
Veniva scoperto infatti il 20 novembre 2021, all’interno di un appartamento sito a Budrio, si era svolto un pranzo a cui avevano preso parte il ferito, colui che poi lo stava accompagnando in ospedale e un terzo connazionale, poi risultato essere l’aggressore R.V. Durante il pranzo, poiché tutti erano fortemente ubriachi, nasceva un diverbio e improvvisamente, senza alcun apparente motivo, il terzo moldavo, R.V., afferrava un coltello da cucina posizionato sul tavolo e attingeva la vittima da tergo con un unico fendente al collo. Immediatamente dopo il reo fuggiva dall’abitazione, portando con sé l’arma. Nel mentre il ferito, accompagnato dall’amico a bordo della propria autovettura, cercava di portarsi in ospedale, senza però riuscirci, in quanto si fermava in tangenziale e richiamava l’attenzione di un’ambulanza in transito.
Il ferito veniva ricoverato in terapia intensiva, dopo essere stato operato per perforazione della giugulare e dell’esofago con iniziale prognosi riservata. Dall’attività incessante degli operatori della Squadra Mobile, oltre a essere ricostruita la dinamica esatta dei fatti e l’aggressione del tutto immotivata, venivano acquisiti rilevanti elementi che comprovavano la volontà di fuga del reo. Il reo, infatti, appreso di essere stato denunciato, utilizzando un’utenza telefonica a lui in uso ma fittiziamente intestata, manifestava la volontà di allontanarsi a breve da Bologna, di tagliarsi i capelli e procurarsi un documento falso per recarsi a Roma dal fratello.
Sulla base di tali elementi veniva pertanto emesso dal Pubblico Ministero presso la locale Procura della Repubblica, dott. Tommaso Pierini, titolare dell’indagine, un decreto di fermo di indiziato di delitto che veniva eseguito nei giorni scorsi dalla locale Squadra Mobile, quando il tentato omicida, che nel frattempo aveva anche cambiato abitazione, veniva individuato dal personale della Polizia di Stato nei pressi della locale piazza dell’Unità, mentre si stava recando con zaino in spalla verso la stazione ferroviaria.
Il fermo di indiziato di delitto è stato convalidato dal gip che ha disposto la custodia cautelare in carcere.