Tragedia familiare nel pomeriggio in via Manin, 28 a Sassuolo: da una prima ricostruzione un uomo ha ucciso a coltellate la moglie e due figli, entrambi maschi, di due e cinque anni, prima di togliersi la vita. La donna aveva anche una figlia più grande avuta da una precedente relazione e che al momento del tragico evento era a scuola. Tra le persone decedute anche una donna di 64 anni, con tutta probabilità la suocera dell’uomo.
Gli accertamenti sono in corso, la strada è stata chiusa al traffico e la zona è presidiata dalla Polizia Municipale e dai Carabinieri. Al momento la dinamica dell’accaduto è al vaglio delle forze dell’ordine.
Aggiornamento ore 21.30
Tra i presunti motivi del tragico gesto ci sarebbe la fine della relazione. La vittima e madre dei due bambini uccisi si chiamava Elisa Mulas. L’uomo, tunisino, lavorava in un supermercato della città.
Aggiornament0 08.30
Alla base di quanto successo ieri pomeriggio in via Manin, secondo le prime indagini, ci sarebbe una separazione: il rapporto fra Elisa e l’ex compagno Nabil Dhahri, 38 anni, si era interrotto e la donna, assieme ai figli, da circa un mese si era trasferita a casa della madre, nell’appartamento dove è avvenuto il massacro.
Stando alle primissime risultanze investigative, ieri tra le 15 e le 16, l’uomo si sarebbe avventato sui suoi familiari con un coltello: sulla suocera, sulla madre dei suoi due figli, sui bambini poi, utilizzando o meno la stessa arma, si è tolto la vita. Le vittime sono Elisa Mulas, 43 anni, i figli di 2 e 5 anni, Ismaele e Sami, la madre di Elisa, Simonetta Fontana, 64 anni e Nabil Dhahri, 38 anni.
E’ scampata al massacro un’altra bambina di 11 anni, nata da una precedente relazione della donna, che si trovava a scuola. Proprio il personale scolastico dell’istituto frequentato dalla bambina si è preoccupato quando nessuno è andata a prenderla a scuola e ha dato l’allarme. Indiscrezioni parlano della presenza in casa, al momento del massacro, del nonno 97enne diventato, forse, testimone di quanto accaduto.
Nabil Dhahri, ritenuto l’autore della strage, era ben integrato, viveva da tempo a Sassuolo e lavorava in un supermercato della zona.