Rappresenta la seconda causa di morte a livello mondiale e la terza nei Paesi dove è maggiore lo sviluppo economico, dopo le malattie cardiovascolari e i tumori. È l’ictus cerebrale, di cui oggi, venerdì 29 ottobre, ricorre la Giornata mondiale.
Anche per il 2020, anno che ha visto il mondo sanitario in enorme difficoltà per l’emergenza causata dalla pandemia da COVID-19, la Stroke Unit-Neurologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena non ha ridotto i ritmi di attività nella gestione dell’ictus ischemico, patologia tempo dipendente per eccellenza. Sono stati infatti più di 650 i pazienti ricoverati in Stroke Unit con patologia cerebrovascolare acuta in tutto l’anno solare.
Per quanto riguarda invece i trattamenti per l’ictus acuto, sono state 162 le trombolisi endovenose e ben 196 le trombectomie meccaniche endovascolari; quest’ultimo dato pone Modena in prima posizione in Italia come numero di trattamenti endovascolari nell’anno 2020 (dati REI, Registro Endovascolare Italiano).
Anche per quanto riguarda i tempi di trattamento, non vi sono stati incrementi o ritardi rispetto al periodo pre-pandemia. Il dati presentati testimoniano come il sistema di emergenza-urgenza modenese abbia risposto in modo adeguato per la patologia tempo dipendente “stroke” quando è stato chiamato in causa, nonostante la crisi legata al COVID-19, sia in termini di numero di pazienti trattati che in termini di tempi di centralizzazione e di trattamento.
L’Ospedale di Baggiovara è centro Hub della Provincia di Modena e centro Hub anche su Reggio Emilia per le procedure endovascolari.
foto (repertorio pre covid) il dottor Bigliardi e il prof. Meletti all’ingresso della Stroke