La morte di un operaio agricolo cinese di 49 anni, Hu Zhifang, ucciso dal giunto cardanico di un trattore nelle campagne di Cavezzo, è l’ennesima tragedia del lavoro che si consuma nella solitudine di attività estremamente pericolose svolte dai lavoratori nelle aziende agricole.
Secondo i dati INAIL la maggior parte degli infortuni mortali in ambito agricolo vede il coinvolgimento del trattore, come mezzo diffusamente impiegato in tutte le aziende di qualsiasi dimensione, in dinamiche di ribaltamento, investimento o coinvolgimento nelle parti meccaniche com’è successo in questo caso.
La maggior parte degli eventi di questo tipo è evitabile con le adeguate protezioni e l’adeguata formazione del personale. Secondo lo SPSAL di Modena (il Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro dell’ASL di Modena) c’è ancora troppa carenza da questi punti di vista e troppo spesso manca la messa a norma delle attrezzature, tanto che il settore agricolo è in cima a quelli più colpiti.
“La Flai/CGIL di Modena esprime cordoglio ai famigliari della vittima, ma vogliamo dire che si è ancora lontani dal realizzare il minimo necessario per garantire la sicurezza a questi lavoratori – dichiara Marco Bottura della Flai/CGIL. – In quasi tutte le province italiane, compresa Modena, non è ancora operativo il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriale in ambito agricolo nonostante le pressanti richieste sindacali. Dal momento che i fondi sono disponibili, la resistenza da parte delle associazioni agricole è assolutamente ingiustificata. Ad oggi i lavoratori agricoli, polverizzati in tante piccole e piccolissime realtà, sono privi di una rappresentanza generale per la sicurezza, come invece è presente e operativa in altre realtà come l’artigianato e l’edilizia.