Apre i battenti Casa Emilia, la nuova struttura di Fondazione Sant’Orsola per accogliere pazienti che arrivano da fuori regione, insieme ai propri cari, per essere curati al Policlinico. Dieci appartamenti, da 3 a 5 posti letto, ognuno con bagno e cucina autonomi, a cui si aggiungono uno spazio comune per chiacchierare, guardare la tv, giocare a carte o mangiare con altre famiglie e una grande terrazza, un ulteriore spazio da abitare insieme, con piante, divanetti e un piccolo orto a disposizione di tutti gli ospiti.
Casa Emilia è stata ricavata al quarto piano della struttura che Camplus gestisce in via Emilia Levante 10, a Bologna. La Casa sarà animata dalla presenza dei volontari della Fondazione Sant’Orsola, sempre a disposizione per ogni necessità, e potrà contare su una serie di servizi comuni con Camplus, dalle pulizie settimanali alla lavanderia a gettoni passando per la reception a disposizione 24 ore su 24.
“La partnership con Fondazione Sant’Orsola, nata durante il Covid – commenta Maurizio Carvelli, CEO e Founder di Camplus – ci pone di fronte una sfida nuova che non ci spaventa e che, anzi, ci affascina. Portare la nostra idea di attenzione alle persone ad un livello così profondo rappresenta per noi un impegno sociale a cui volentieri rispondiamo e a cui vogliamo dedicare tutta la nostra storia, la nostra professionalità e il nostro impegno”.
La casa ospiterà pazienti provenienti al Sant’Orsola da fuori regione, con o senza famigliari o accompagnatori:
- per le visite e gli esami pre-ricovero,
- durante terapie oncologiche o altre terapie che non richiedano la degenza in ospedale,
- per i controlli e le visite post-ricovero.
Se il paziente deve essere ricoverato, il familiare potrà rimanere ospite della Casa in attesa delle sue dimissioni. La durata del soggiorno può variare da pochi giorni a diversi mesi, in base alle esigenze di cura di ognuno.
Per accedere al servizio si compila un modulo sul sito di Fondazione Sant’Orsola (www.fondazionesantorsola.it), nella pagina dedicata al progetto Una casa prima e dopo l’ospedale. “Vogliamo accogliere i pazienti e i loro cari – spiega il presidente Giacomo Faldella – aprendo loro la nostra casa, aprendo loro Casa Emilia. Siamo una regione accogliente e un punto di riferimento nazionale per le cure. Vogliamo che chi viene al Sant’Orsola possa vivere il percorso di cura come una stagione della propria vita, un momento del proprio cammino in cui potersi sentire a casa anche quando si è lontani dalla propria”.
Per questo Casa Emilia sarà ricca di eventi e di momenti da vivere insieme. Si parte con una Scuola di cucina, per imparare insieme a realizzare capaci di essere al contempo buoni e salutari. I primi tre incontri, tra ottobre e dicembre, saranno tenuti da Simone Salvini, chef che collabora da tempo con Alce Nero. Alla lezione teorico-pratica, che si svolgerà nella cucina comune all’interno della Casa, seguirà il pranzo o la cena tutti insieme. Gli incontri saranno aperti anche ai pazienti del Sant’Orsola seguiti in Day hospital e residenti nel bolognese.
Casa Emilia dista un chilometro e 400 metri dal Sant’Orsola: 18 minuti a piedi, che non sempre sono agevoli da percorrere per chi sta vivendo un percorso di cura. Per questo Fondazione Sant’Orsola ha sottoscritto un accordo di mobilità con Tper grazie a cui riuscirà a mettere a disposizione dei pazienti abbonamenti per i mezzi pubblici e auto elettriche Corrente, con due parcheggi dedicati al Policlinico, dove molti si devono recare quotidianamente per le terapie.
Il soggiorno e tutte le iniziative previste sono gratuiti per pazienti e familiari. Tutte le spese sono coperte, infatti, da Fondazione Sant’Orsola grazie alle donazioni di chi, al termine del soggiorno, decide di sostenere questa esperienza, per permettere anche ad altri di usufruirne, e di tutti i bolognesi che vorranno con un gesto concreto essere a fianco di chi vive, lontano dalla propria città, un percorso di cura sotto le Due Torri.