I Carabinieri Nucleo Ispettorato del lavoro di Reggio Emilia, nel corso di mirati controlli tesi a contrastare le illecite fattispecie di lavoro nero, caporalato e impiego di manodopera clandestina nel capoluogo reggiano, hanno localizzato un autolavaggio che impiegava in nero un lavoratore clandestino. Nei guai è finita la titolare dell’attività di autolavaggio oggetto d’ispezione, identificata in una 48enne di Reggio Emilia che è stata denunciata alla Procura della Repubblica presso i Tribunale di Reggio Emilia per il reato di occupazione di manodopera clandestina.
L’attività dei carabinieri del nucleo ispettorato lavoro di Reggio Emilia, risale all’altra mattina quando gli operanti, sulla scorta di una mirata attività informativa tesa a contrastare le fattispecie illecite correlate al caporalato, lavoro nero e all’impiego di manodopera clandestina, in aderenza anche alle indicazioni fornite dal Prefetto di Reggio Emilia Dr.ssa Iolanda Rolli effettuavano un controllo presso un autolavaggio della città. All’atto dell’ispezione i Carabinieri riscontravano l’impiego di 5 operai intenti a lavorare di cui uno, sprovvisto di permesso di soggiorno e quindi clandestino, è risultato essere impiegati in nero. Ai sensi delle attuali norme di legge, l’attività aziendale è stata immediatamente sospesa dagli operanti che hanno anche proceduto nei confronti dell’imprenditrice, che oltre a essere denunciata per l’ipotesi di reto in premessa veniva sanzionata con una maxi multa per oltre 5.000 euro. Ora la ripresa delle attività dipenderà dallo stesso imprenditore che dovrà regolarizzare il dipendente impiegato in nero, versare i contributi evasi e e pagare la maxi multa.