Nell’ambito dell’operazione Kanonieri Kurdi che lo scorso febbraio aveva consentito alla Questura di Reggio Emilia, su delega della Procura della Repubblica, di dare esecuzione in Italia e, con il supporto del Servizio Centrale Operativo della Polizia Stato e del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia, in vari stati europei, a 62 misure cautelari detentive (58 in carcere e 4 ai domiciliari) e corrispondenti MAE emessi dal GIP del Tribunale Reggiano, la Polizia di Stato ha arrestato un latitante sfuggito alla cattura di febbraio.
In particolare l’Interpol – Sirene ha rintracciato K.V., georgiano classe 1989, che era stato arrestato in Polonia, dove è stato identificato con altre generalità, alcuni giorni prima. Il giovane, una volta in Italia, è stato tratto in arresto in esecuzione dell’ordinanza custodiale in carcere emessa dal Gip reggiano. In particolare l’arrestato, detto Vaja, è gravemente indiziato di appartenente alla associazione a delinquere di matrice georgiana specializzata nella consumazione di furti in abitazione
Nell’ambito delle indagini il giovane era stato arrestato in flagranza di reato di furto in abitazione consumato in Ravenna; in quel procedimento il giovane aveva utilizzato le generalità, false, di un cittadino lituano per mascherare la propria reale identità, che poi è stata scoperto attraverso l’interpool.
K.V. è gravemente indiziato di due furti in abitazione consumati in Reggio Emilia dove, sino al 2018, era domiciliato. Nei dialoghi intercettati l’arrestato era indicato come persona esperta nelle effrazioni effettuate senza lasciare apparenti segni di forzatura delle porte.