Alcuni giovani lo avevano preso in affitto per ospitare una festa privata, ma era completamente abusivo il bed and breakfast scoperto nelle scorse settimane dalla Polizia locale di Modena nel quartiere Sacca. L’appartamento, peraltro, è solo uno dei due alloggi messi sul mercato delle “house” da parte della stessa persona, un 54enne modenese; per nessuna delle abitazioni, però, era stata presentata negli uffici comunali la Segnalazione certificata di inizio attività (Scia), necessaria per le strutture ricettive, né era stata comunicata all’autorità di pubblica sicurezza la presenza degli “ospiti”. L’uomo è stato così sanzionato per oltre 1.200 euro.
L’attività del Nucleo antievasione e tributi locali del Comando di via Galilei si è sviluppata a seguito della chiamata di alcuni cittadini, residenti in un condominio della zona, che segnalavano i rumori provenienti da un appartamento dello stesso edificio, e riferendo inoltre, da parte dei presenti, il mancato rispetto delle disposizioni contro la diffusione dei contagi. Sul posto si sono portati quindi gli agenti, rintracciando alcuni giovani che hanno raccontato come l’alloggio fosse stato affittato per una giornata, quella di sabato, per permettere il ritrovo di un gruppo di amici per la serata.
Durante la testimonianza i ragazzi hanno spiegato di aver proceduto all’affitto tramite le note piattaforme online di booking, dove in effetti il bed and breakfast era attivo da tempo con tanto di recensioni pubblicate da diversi utenti. Ulteriori accertamenti hanno poi consentito di ricondurre al locatario, il 54enne, anche un secondo appartamento, collocato nelle vicinanze del primo, offerto via internet sempre con le stesse modalità.
Riscontrate le mancanze dei permessi, per l’uomo sono scattati due verbali da 500 euro ciascuno per la violazione alla normativa regionale che richiede la presentazione della Scia all’Amministrazione comunale; inoltre, è prevista una sanzione da 206 euro per non aver comunicato, entro 48 ore dal loro arrivo, la presenza di ospiti all’interno dell’immobile.
In parallelo, sono in corso le verifiche sui fronti del pagamento di Tari e Imu e soprattutto dell’Imposta di soggiorno, il cui mancato versamento potrà eventualmente far scattare la contestazione di appropriazione indebita ai danni del Comune; si tratta di un reato che, se riconosciuto dall’autorità giudiziaria, ipotizza per il responsabile una pena che può arrivare fino a 5 anni di reclusione e 3mila euro di multe. Infine, della vicenda è stata formalmente informata l’Agenzia delle entrate, con una segnalazione qualificata inoltrata dalla Polizia locale, che valuterà possibili condotte evasive.