È il primo intervento di questo genere nella storia dell’Ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola. Nei giorni scorsi, nelle sale operatorie della struttura, si è concluso con successo il primo prelievo multitessuto da un paziente di 61 anni. Si tratta di un’operazione molto complessa che richiede l’attivazione di un’équipe altamente specializzata di medici e tecnici.
Il tutto si è realizzato in tempi strettissimi, che hanno richiesto l’impegno massimo dei professionisti sanitari in campo: il Direttore dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione di Carpi e Mirandola, Alessandro Pignatti; la referente aziendale per il procurement, Barbara Ferrari; l’infermiere Giulio da Como; il coordinatore infermieristico dei Blocchi Operatori, Adriana Cestari; e il caposala del Pronto Soccorso di Mirandola, Marco Bigliardi, oltre al gruppo di medici e infermieri del Ps. Una volta comunicata la decisione della famiglia colpita dal lutto, l’équipe ha verificato l’idoneità del donatore e pianificato l’intervento, oltre a occuparsi dell’allestimento della sala operatoria e della preparazione della strumentazione chirurgica necessaria al prelievo dei tessuti. Il buon esito del prelievo dei tessuti è stato garantito dall’esperienza dei professionisti che negli anni hanno costruito i percorsi di procurement e donazione, in collaborazione con il coordinatore locale Enrica Becchi, implementando la potenzialità donativa degli ospedali dell’Azienda. I tessuti prelevati, come da linee guida internazionali, sono stoccati e processati presso le banche dei tessuti presenti nella nostra regione e al termine delle procedure di verifica idoneità e sicurezza verranno destinati al trapianto.
“La sensibilità e la generosità dei familiari ha fatto sì che da questo lutto inaspettato e improvviso si aprisse una speranza per coloro che si trovano nella necessità di dover ricorrere a un trapianto – afferma il Direttore dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione di Carpi e Mirandola, Alessandro Pignatti -. Siamo orgogliosi di questo risultato, merito dell’impegno delle figure coinvolte. Poche persone conoscono il grande lavoro di preparazione che sta dietro un prelievo di questo genere; un lavoro portato avanti con un’attenzione meticolosa per garantire sicurezza e celerità. È stata aperta una nuova strada che servirà a infondere nuove motivazioni e spirito di appartenenza ai sanitari del Santa Maria Bianca”.