A Reggio Emilia sono 551 le imprese attive nell’alimentazione, il 63,7% delle quali artigiane. La nostra provincia ha 4 dop e 8 igp ed esporta per 135 milioni di euro, al sesto posto in Italia per il settore. Ma nel primo trimestre 2021 il calo dell’export si attesta su un 1,3%. Questi dati, insieme a molti altri, sono stati presentati dall’Ufficio studi Lapam Confartigianato in occasione del congresso della categoria Alimentare, che ha rieletto Francesco Caselli come presidente e che è stata l’occasione per fare il punto sulla situazione del settore e per parlare di marketing grazie agli esperti di Fruitecom.
Torniamo ai dati elaborati dall’Ufficio sudi Lapam: il 42.9% delle esportazioni riguardano i prodotti lattiero caseari, al secondo posto le bevande che incidono sull’export per il 14,5%. I principali mercati sono il Regno Unito (col 17,5% del totale delle esportazioni), Germania (a quota 15,1%) e Francia (con il 12,3%), al quarto posto gli Stati Uniti con il 6,5%. A seguire, ben distanziati, Spagna (3,4%), Polonia e Svezia (appaiate al 3,1%), Vietnam con il 2,4%, e poi Canada e Belgio con il 2,1% della quota di export.
“L’obiettivo è quello di continuare a lavorare per una categoria sempre più unita che sappia far fronte alle problematiche comuni – ha spiegato Francesco Caselli, dopo la rielezione a presidente Lapam Alimentazione -. Creare iniziative che permettano di fare rete fra le imprese associate e rimanere aggiornati sulle normative per fornire risposte rapide e concrete è senz’altro determinante. Cercheremo poi, sulla scorta dei cambiamenti in atto, di perseguire sulla strada della formazione per facilitare le imprese nella transizione verso il digitale e, ultimo ma non meno importante, nell’ottica dell’economia circolare e della sostenibilità”.