Ha pubblicato una inserzione online per vendere il suo motociclo a 3.000 euro ma anziché ricevere i 1.750 euro di caparra convenuta con l’acquirente, si è ritrovato il conto svuotato.

Un sedicente acquirente lo ha contattato dicendosi disponibile ad effettuare immediatamente il pagamento di una sostanziosa caparra per bloccare la vendita, mediante ricarica della carta di credito del venditore. In contatto telefonico con l’acquirente la vittima, un 48enne abitante a San Polo d’Enza, effettuava l’operazione indicata per ben 7 volte. Esaurito il plafond giornaliero e impossibilitato a proseguire, comunicava al truffatore che non riusciva più ad eseguire altre operazioni.

Dall’altra parte del telefono il truffatore dapprima lo tranquillizzava invitandolo a usare il Bancomat, ma alla risposta che la vittima non ricordava il PIN il truffatore non pago di quanto racimolato iniziava a bestemmiare e ad insultare il 48enne sampolese per poi chiudere la conversazione. Le operazioni effettuate dal malcapitato, anziché accreditargli il denaro, gli avevano già alleggerito il conto di 1.750 euro finiti in due carte postepay. Materializzato di essere rimasto vittima di una truffa il 48enne si è rivolto ai carabinieri della stazione di San Polo d’Enza formalizzando la relativa denuncia.

Dopo una serie di riscontri che portavano all’utenza telefonica dove era stata intavolata la trattativa e da dove erano state date le indicazioni per il prelievo del contante, fittiziamente intestata, i militari arrivavano anche alle carte prepagate dove erano stati versati i soldi,  intestate a due donne bergamasche, una 42enne e una 52enne, evidentemente complici del truffatore, poi denunciate per il reato di concorso in truffa. Le indagini stanno ora proseguendo per risalire all’autore materiale del raggiro che i carabinieri contano di poter identificare presto attraverso le verifiche della stretta cerchia di conoscenze delle due donne complici.