I monopattini elettrici non si possono ritenere una soluzione alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica – dichiara l’ing Marco Franzoni Presidente Automobile club Reggio Emilia – e ancor meno al traffico veicolare. Chi utilizza il monopattino in città per brevi tragitti non contribuisce a diminuire il traffico delle auto, evita di andare a piedi o di usare la bicicletta vere soluzioni ad impatto zero.
Sostenere che siano una risposta all’inquinamento non è accettabile se si considera anche che la produzione di energia utilizzata dai monopattini non proviene completamente da fonti rinnovabili e l’impatto ambientale del mezzo dipende in realtà da come e con quali materiali è stato prodotto, per non parlare poi dello smaltimento delle batterie di cui si parla ancora poco.
E sul fronte sicurezza, a differenza delle biciclette che possono circolare in piste ciclabili dedicate che collegano la città alla periferia, per cui si è tanto investito nella nostra città, i monopattini diventano un pericolo. Viaggiano a zig zag tra la gente, contromano, sfrecciano sui marciapiedi, ci salgono in due, anche minorenni senza indossare il casco e di sera senza giubbotto riflettente.
Invece di risolvere problemi nè diventano causa, soprattutto per i pedoni che devono fare i conti anche con il parcheggio selvaggio. “Da quando è stato promosso il servizio di sharing – prosegue Franzoni- i monopattini li vediamo abbandonati in ogni luogo, sul ciglio della strada, in mezzo ad un marciapiede o davanti a porte di ingresso di casa o negozi, intralcio per i pedoni e immagine di incuria e degrado per la città”
Prevale la diffusa mancanza di consapevolezza delle basilari norme di prudenza, sicurezza e comportamento responsabile, manca una adeguata formazione che Aci ritiene necessaria.
Le proposte presentate da Aci in Commissione Trasporti prevedono l’istituzione di appositi corsi nelle scuole, sia le superiori che l’università, e nelle scuole guida, (dove servirebbe un modulo dedicato) con il rilascio di un patentino.
L’omologazione obbligatoria per chi costruisce monopattini, una targa che possa identificare il mezzo, l’uso obbligatorio del casco e dell’assicurazione per i monopattini da oltre 350 watt di potenza e capaci di spingersi oltre i 25 km/h, ma sarebbe da estendere a tutti.