Si trovava all’interno del Parco del Popolo quando alla vista di una pattuglia dei carabinieri della sezione radiomobile ha cercato di allontanarsi per evitare i controlli. Un atteggiamento ritenuto sospetto dai componenti dell’equipaggio della radiomobile che hanno raggiunto l’uomo dichiaratosi rumeno, stando ai documenti di identità esibiti.
La circostanza che lo stesso non parlava la lingua rumena ha indotto i militari ad approfondire i controlli che hanno consentito di appurare che la carta d’identità di nazionalità rumena esibita era falsa.
Per questo motivo i Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Reggio Emilia con l’accusa di possesso e fabbricazione di documenti falsi hanno arrestato un 33enne albanese dichiaratosi cittadino rumeno, domiciliato a Reggio Emilia, ristretto al termine delle formalità di rito a disposizione della Procura reggiana.
Un’attività figlia del capillare controllo del territorio che nella serata di ieri, poco dopo le 19.30, ha visto un equipaggio della sezione radiomobile della Compagnia di Reggio Emilia notare nei pressi di un albero all’interno del Parco del Popolo di Reggio Emilia un uomo che alla vista dei militari cercava di allontanarsi. Raggiunto e bloccato veniva invitato a declinare le generalità ed esibiva una carta di identità romena riportante la sua foto. Nel corso degli accertamenti e durante il dialogo intercorso in lingua italiana i Carabinieri constatavano che l’uomo non parlava la lingua romena, per questo motivo lo conducevano in caserma per ulteriori accertamenti.
In caserma la carta d’identità esibita veniva sottoposta alle verifiche attraverso uno strumento specifico emanante luce ultravioletta che consentiva in prima battuta di verificare che il documento era privo di pellicola e dei caratteri di salvaguardia. Tale indicazione imponeva ulteriori verifiche presso le autorità rumene, per il tramite dell’Interpol, che consentivano di acclarare la falsità del documento.
L’uomo a questo punto ha assunto una condotta collaborativa fornendo ai Carabinieri una copia del documento a lui intestato ovvero un passaporto rilasciato dalle autorità albanesi. Con la reale identità si verificava che lo stesso nell’ottobre del 2016 era giunto in Italia dalla frontiera marittima di Brindisi proveniente dal paese di origine verso il quale veniva respinto poiché privo dei requisiti necessari per la permanenza sul territorio nazionale che ha successivamente raggiunto in maniera clandestina.
Alla luce dei fatti il 33enne è stato arrestato. Il documento falso è stato sequestrato con carabinieri che hanno avviato una parallela attività investigativa finalizzati a individuare i canali di approvvigionamento dello stesso.