“Ribadiamo che la cosa più importante è che le attività di ristorazione (bar, ristoranti, pubblici esercizi in genere) rimangano aperte. Lo strumento del Green pass e i controlli conseguenti comportano un aggravio molto pesante per i ristoratori e per le altre categorie di imprese sottoposte a questo adempimento (pensiamo, ad esempio, attività dello spettacolo), quello che è però necessario è che, a fronte di tutto questo, ci sia la garanzia di rimanere aperti per i clienti che hanno il Green pass stesso. Nuove chiusure totali sono assolutamente da evitare e non sarebbero più accettabili”.
Federica Marcacci, presidente Licom Pubblici Esercizi, interviene sul tema del pass per poter entrare nei locali al chiuso (ricordiamo che per i posti all’aperto non sono previste limitazioni): “Rimanere aperti è il nostro imperativo categorico: la ripartenza dei contagi e le varianti rappresentano una preoccupazione per tutti, per questo torniamo a chiedere agli amministratori pubblici e alle istituzioni di promuovere una campagna capillare di sensibilizzazione per aumentare la percentuale di vaccinati. Gli ultimi segnali in questo senso sono confortanti. Ma, al di là di tutto, nuove chiusure nel settore dei pubblici esercizi, ma anche in generale in tutto il terziario, non potrebbero essere più assorbite da imprenditrici e imprenditori”.
Marcacci conclude: “Come Licom e Lapam abbiamo sempre puntato sul senso di responsabilità dei nostri associati, una responsabilità che non è mai mancato. Abbiamo applicato fin dall’inizio della pandemia i protocolli igienico-sanitari, abbiamo lavorato per riaprire in sicurezza e rispettando le regole. Per noi non è una novità, poiché abbiamo imprese nelle quali lavorano insieme imprenditori, dipendenti e collaboratori. Sappiamo bene che il tema del Green pass costringerà a ulteriori sacrifici le realtà della ristorazione anche sotto il profilo economico perché occorrerà destinare personale adibito alla sala anche per questo adempimento, il tutto su attività che hanno già pagato pesantemente gli effetti della pandemia. Occorre che questo sia l’ultimo sacrificio e che, con l’autunno, le attività della ristorazione rimangano aperte”.