“Una norma che penalizza, ancora una volta, il mondo della ristorazione, già messo a durissima prova dal Covid e dalle restrizioni e che irrompe, nel bel mezzo della stagione turistica, stravolgendone le regole, con la conseguenza certa e devastante, come sta accadendo in queste ore, di indurre tante famiglie a disdire le vacanze prenotate per agosto”.
Così Luca Marchini (foto), presidente di FIPE-Confcommercio Modena e Amedeo Faenza, presidente provinciale di Federalberghi-Confcommercio.
“Nessun dubbio sul fatto che non si debba abbassare la guardia di fronte alla diffusione delle varianti – puntualizza Marchini -, ma le norme introdotte sono discriminatorie: perché mai, ad esempio, l’imposizione del Green Pass non è stata estesa a settori, in primis al mondo dei trasporti ma anche a uffici pubblici, banche, luoghi di culto, dove le possibilità di contagio sono certamente più concrete che in un bar ed in un ristorante?”
“Senza considerare il fatto – attacca Amedeo Faenza, presidente provinciale di Federalberghi – che agli operatori viene attribuito il compito gravoso del controllo della validità del Green Pass, trasformandoli peraltro di fatto in agenti di pubblica sicurezza con tutte le responsabilità, anche legali, connesse”.
“Poi – afferma Marchini – pensiamo a quanti tavoli perderanno i ristoratori in tutte quelle situazioni in cui alcuni componenti del gruppo per il quale era stata fatta la prenotazione risulteranno, all’atto del controllo, privi, per motivi i più diversi, di Green Pass”.
Dal 6 agosto inoltre, almeno tre milioni di famiglie italiane verranno letteralmente spaccate in due: al momento infatti ci sono circa 4 milioni di giovanissimi tra i 12 e i 19 anni non ancora vaccinati, in attesa del loro turno.
“Si tratta – puntualizza Faenza – di ragazzi che passeranno le vacanze con i genitori, in larga parte già vaccinati, ma che non potranno neppure fare colazione nei nostri alberghi oltre che andare a mangiare una semplice pizza con loro: questo cortocircuito è dato dalla fretta con la quale è stata approvata una norma che, così congegnata, non porterà gli effetti attesi”.
“Se il Governo – incalzano Marchini e Faenza – è comprensibilmente preoccupato per i 3 milioni di over 60 che ancora non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino allora deve sapere che l’azione di moral suasion attraverso i ristoranti rischia di essere fallimentare: solo il 9% degli over 60, infatti, è un frequentatore non occasionale di questi esercizi ed ecco perché questa misura non riuscirà a spingere gli over 60 più scettici a vaccinarsi”.
“Speriamo – conclude Faenza – che il Governo faccia tesoro delle osservazioni che stanno arrivando da più parti e corregga in corsa il decreto cosicché sia possibile evitare danni pesanti ed irreversibili alle imprese del turismo e della ristorazione”.