La Giunta guidata dal sindaco Virginio Merola ha approvato il piano urbanistico attuativo (PUA) per l’area dell’ex Sabiem nel quartiere Borgo Panigale–Reno, tra le vie Emilia Ponente, Prati di Caprara e Paolo Nanni Costa. La delibera è stata presentata dalla vicesindaca e assessora all’urbanistica, Valentina Orioli, e contiene lo schema di convenzione che verrà sottoscritto tra il Comune di Bologna e la Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova che è subentrata nella proprietà alla società Socofina srl.
L’area dell’ex Sabiem è stata oggetto di una complessa vicenda urbanistica che è seguita alla chiusura dello stabilimento nel 2008. Il Piano strutturale comunale del 2008 considerava l’area come “Ambito di sostituzione” per la realizzazione di un nuovo insediamento al posto dell’area produttiva. Nel 2009 fu siglato un accordo tra il Comune e la Società di Sviluppo Iniziative Immobiliari srl nel quale si confermavano gli aspetti urbanistici e, preso atto delle difficoltà di carattere insediativo e occupazionale, si optava per liquidare i dipendenti non reimpiegati dall’azienda, obbligo in capo agli attuatori del comparto urbanistico. L’accordo, poi modificato e integrato nel 2010 e 2012, portò a una variante del Piano Operativo Comunale. Nel dicembre 2011 venne presentata, da parte della proprietà dell’area, una proposta di Piano Urbanistico Attuativo relativo all’area ma, nonostante i numerosi tentativi intercorsi, non venne raggiunta un’intesa fra il proponente e il Comune sui contenuti del PUA, in particolare sugli aspetti convenzionali, con conseguente sospensione del procedimento nel 2013. Dopo complesse vicende che hanno interessato la proprietà dell’area, la proprietà Socofina srl nel giugno 2020 ha presentato una nuova soluzione progettuale del PUA e relativa proposta di convenzione urbanistica che è stata considerata coerente con le politiche comunali.
I contenuti del Piano urbanistico approvato
La riutilizzazione dell’area industriale era già stata avviata nella porzione occidentale con la riqualificazione ad opera della Fondazione Golinelli per ospitare l’opificio, il padiglione espositivo e la nuova sezione G Factor. Con il piano approvato, progettato da Raggi&Partners, verrà ora riqualificata la parte orientale dell’area, pari a 32 mila metri quadri, attraverso un intervento di rigenerazione che porterà alla realizzazione di aree pubbliche destinate a verde, percorsi e parcheggi, ad attrezzature pubbliche e a tre edifici alti, di altezza pari a dieci piani fuori terra, per uso abitativo. La capacità edificatoria per usi privati è pari a 9.500 metri quadrati di superficie utile; la quantità di aree oggetto di cessione al Comune per usi pubblici è molto ampia, pari a 25.500 metri quadrati (79% dell’area trasformata). Il parco pubblico avrà una estensione di circa 16.000 metri quadrati, verrà realizzato un edificio per usi pubblici in gestione al Quartiere di 250 metri quadrati, parcheggi e strade di servizio per circa 7.500 metri quadrati. Il valore delle opere pubbliche che saranno realizzate dagli attuatori è pari a circa 3,1 milioni di euro. La convenzione prevede che la bonifica dell’area sia a cura e spese del soggetto proponente.
“Quella che abbiamo approvato è una perfetta operazione di rigenerazione urbana che permetterà di riqualificare un’area industriale dismessa che si colloca in una zona abitata mettendo a disposizione della collettività molte dotazioni pubbliche – spiega la vicesindaca Valentina Orioli -. Si chiude in questo modo una vicenda complessa che origina dal fallimento della Sabiem. Con l’acquisizione della proprietà da parte della Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova è stato finalmente possibile risarcire i lavoratori che avevano perso l’occupazione. Voglio dare atto alla nuova proprietà di aver lavorato con serietà e con l’obiettivo di chiudere questo importante accordo”.
“Sono molto soddisfatto per questo accordo che presenta contenuti importanti per il quartiere – spiega il presidente del Quartiere Borgo Panigale–Reno Vincenzo Naldi -. In particolare mi piace dire che l’edificio a uso pubblico sarà vocato alle attività per gli adolescenti in un contesto nel quale stiamo facendo sistema per i nostri giovani assieme alla struttura già aperta in via Martinelli in collaborazione con la Fondazione Golinelli e con la futura struttura che sarà resa possibile dall’accordo per lo spostamento della Sintexcal. Sottolineo anche una dotazione extra di parcheggi e la valorizzazione, attraverso la realizzazione di una pista ciclabile, degli alberi di tiglio che caratterizzano una parte di quest’area”.
“La Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova ringrazia l’Amministrazione Comunale di Bologna e in particolare la vicesindaca Valentina Orioli, il presidente del quartiere Vincenzo Naldi e tutto lo staff tecnico per la professionalità e la collaborazione dimostrata durante il processo di approvazione del PUA – spiega il responsabile stampa della Congregazione Alessandro Bertini-. Questo intervento fa parte del piano di trasferimento della sede nazionale della Congregazione da Roma, dove si trova dal 1948, a Bologna, città rinomata per la sua ospitalità ed apprezzata per la buona organizzazione. Il progetto comprende una riqualificazione importante di diverse aree del quartiere, di cui fa parte anche lo stabile dell’ex Agenzia delle Entrate, in disuso da anni, sul quale a breve inizieranno i lavori di ristrutturazione. L’area ex Sabiem sarà completamente bonificata dopo 100 anni di utilizzo industriale. Siamo felici di essere autori di questa trasformazione, simile a quanto fatto per altri lavori in Italia e nel mondo, che rispecchia i valori in cui crediamo. Saranno realizzate inoltre varie opere pubbliche che verranno poi cedute al Comune a beneficio della cittadinanza. Confidiamo che questi futuri sviluppi urbanistici valorizzeranno l’intera zona e ci auguriamo che contribuiscano a migliorare la qualità della vita degli abitanti del quartiere”.
Sabiem, una importante storia industriale
La Sabiem (Società anonima bolognese industrie elettro-meccaniche), era una delle fabbriche meccaniche più importanti della città, venne fondata nel 1921, come fusione di piccole aziende preesistenti che già operavano nel campo della meccanica: un progetto industriale che poteva basarsi su un tessuto fertile di competenze e capacità imprenditoriali e su un ambiente produttivo nel quale le sinergie fra imprese erano decisive. La realizzazione del nuovo stabilimento a Santa Viola, nel 1929, corrisponde con la specializzazione nel settore della produzione di ascensori e montacarichi. Sabiem divenne una delle aziende più grandi di Bologna, con una rilevanza sicuramente internazionale, grazie a maestranze particolarmente qualificate. Tra gli anni ‘70 e gli anni ‘80 del ‘900 l’azienda cominciò a diminuire la propria rilevanza produttiva, e nel 1985 venne rilevata dall’azienda finlandese Kone, produttore storico di ascensori. Lo stabilimento bolognese conobbe quindi una progressiva marginalizzazione, risultando più importante per ragioni commerciali che non produttive. Nel 2000 ci fu un tentativo di rilancio dell’azienda da parte di imprenditori bolognesi, ma il progetto non ebbe successo e nel 2008 la Sabiem ha definitivamente chiuso.