Da 5 mesi è partita una trattativa unitaria tra Cgil Cisl Uil e il Comune di Sassuolo per la firma di un protocollo a tutela dei rider, ovvero i lavoratori del food delivery. Il protocollo ricalca quello di Modena e Carpi che nell’arco di un paio di settimane di trattativa è stato firmato in entrambi i casi.
“Il protocollo – spiega una nota della Cgil di Modena – pone al centro la questione dei rider che sono oggi sottoposti a condizioni di lavoro non regolamentate dai contratti nazionali firmati dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative e di fatto sono sottoposti ad una regime di cottimo dove l’algoritmo della piattaforma determina il numero delle consegne da fare”.
“La bozza di protocollo è stata consegnata in Comune 4 mesi fa e nella giornata di domani era previsto l’incontro per la firma del protocollo, ma per l’ennesima volta – afferma Cesare Pizzolla della segreteria Cgil Modena – siamo di fronte ad un atteggiamento dilatorio da parte del Comune di Sassuolo che ha rimandato l’incontro”.
“Dispiace sottolineare che questo atteggiamento non è solo una presa in giro nei confronti del sindacato, ma soprattutto una presa in giro nei confronti di questi lavoratori che avrebbero bisogno di una maggiore attenzione da parte delle istituzioni” continua il sindacalista della Cgil.
“Vorrei ricordare al Comune – afferma ancora Pizzolla – che questi lavoratori, durante la pandemia, anche mettendo a rischio la propria salute, hanno contribuito con il loro lavoro a sorreggere l’economia anche del territorio sassolese e quindi oggi a maggior ragione meriterebbero più rispetto”.
“La priorità di un’amministrazione locale dovrebbe essere quella di interessarsi dei problemi dei propri cittadini e di chi lavora nel territorio cercando di trovare una soluzione in tempi rapidi, cosa che non sto vedendo nell’atteggiamento sul Protocollo rider da parte del Comune di Sassuolo, a differenza di quello che è avvenuto nei Comuni di Modena e di Carpi”. conclude il sindacalista.