Ci saranno anche 200 modenesi in piazza a Firenze sabato prossimo 26 giugno alla manifestazione, intitolata “Ripartiamo, insieme”, organizzata da Cgil Cisl Uil, che proseguono la mobilitazione iniziata circa un mese fa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Saranno presenti anche rappresentanze di lavoratori di alcune aziende del territorio a rischio chiusura, come Manifattura Riese di Carpi, Ondulati Maranello e Unifer Navale di Finale Emilia.
«Il nostro Paese sta vivendo una delicata fase di transizione – affermano i segretari generali di Cgil Modena Manuela Gozzi, Cisl Emilia Centrale William Ballotta e Uil di Modena e Reggio Luigi Tollari – La crisi pandemica ha arrestato in parte la sua corsa, grazie anche alla campagna vaccinale, ma a preoccuparci ora è la ripresa economica, che deve essere il faro per la massima coesione sociale, in grado di creare lavoro stabile e sicuro, cominciando dai giovani e dalle donne e nel rispetto di tutte le norme su salute e sicurezza».
Per i sindacati nel “decreto Sostegni bis” mancano i presupposti necessari, a partire dalla fine del blocco generalizzato dei licenziamenti dal 1° luglio e dall’assenza di adeguate politiche industriali capaci di valorizzare a pieno gli investimenti e contenuti del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza).
«Durante questi lunghi mesi di pandemia le nostre confederazioni nazionali hanno sempre avanzato proposte e chiesto con tenacia la tutela dei diritti di lavoratori e pensionati – ricordano Gozzi, Ballotta e Tollari – L’obiettivo primario è conquistare la proroga della moratoria sui licenziamenti almeno fino al 31 ottobre, una riforma degli ammortizzatori sociali e nuove politiche attive per il lavoro.
È necessario ribadire con fermezza i contenuti della piattaforma unitaria su lavoro, occupazione, salute e sicurezza, coesione, sviluppo, fisco, pensioni, non autosufficienza, rinnovo dei contratti pubblici e privati, riforma della pubblica amministrazione e scuola, cultura e turismo.
È fondamentale, infine, che ci sia da parte delle istituzioni la volontà di utilizzare le risorse del Pnrr allo scopo – concludono i segretari generali di Cgil Modena, Cisl Emilia Centrale e Uil di Modena e Reggio – di creare una stabile connessione tra investimenti e occupazione, coinvolgendo le parti sociali con una governance partecipata».