I Giovani democratici del Distretto ceramico portano la loro solidarietà al centinaio di lavoratori della Ondulati Maranello che rischiano di perdere il posto di lavoro nel mezzo di una crisi pandemica internazionale.
La nota di Filippo Simeone, coordinatore GD del Distretto Ceramico: “La pandemia è stato uno shock nelle nostre vite, in tutti i sensi, quindi speravamo che si fosse capita l’importanza delle basi sociali ed economiche che il virus ci ha tolto aggravando le condizioni lavorative e psicologiche di ognuno di noi. Il diritto e dovere al lavoro e il senso di comunità prime tra tutte. Purtroppo, non è così per tutti. Continua la farsa ai danni dei lavoratori e delle lavoratrici della Ondulati di Maranello. Farsa sì, perché con il fallimento del tavolo con il Comune e con l’assessore regionale Colla per il comportamento della proprietà dell’azienda, si è capito che dopo aver venduto alla Ferrari il proprio capannone industriale l’unico interesse rimane ancora quello di massimizzare l’utile ad ogni costo, quindi o spendendo il meno possibile per l’acquisto di un nuovo fondo al 50% del valore di mercato o altrimenti delocalizzazione nel mantovano, dove si sarà già trovata una soluzione a minor costo, ma proibitiva per i dipendenti. Come Giovani Democratici ci chiediamo: ma quanto ammonta, invece, il costo sociale e umano per quel centinaio di dipendenti lasciati a casa, addirittura durante una crisi economica mondiale? La risposta è sicuramente infinitamente di più rispetto all’acquisto di un nuovo terreno. Se la Ondulati è oggi una realtà importante e redditiva lo deve anche ai propri lavoratori, al territorio che l’ha ospitata e alle istituzioni, soprattutto al Comune di Maranello che nonostante le trattative estenuanti ha già fatto rimuovere possibili servitù sul terreno individuato al fine di velocizzare e di ridurre i costi dell’insediamento. Non vi sono più scuse valide. Fare impresa in Italia secondo la nostra Costituzione significa considerare anche la responsabilità dell’azienda. L’offesa alla dignità dei lavoratori è una perdita collettiva, quindi prima di tutto il pensiero va a loro e alle loro famiglie, le vere vittime dell’egoismo economico di una imprenditoria inaffidabile e avida. Negli scorsi giorni la CGIL di Modena insieme Rsu Ondulati Maranello e Slc/Cgil Modena-Sassuolo hanno proclamato uno sciopero di 40 ore su più giorni con picchetto davanti ai cancelli della fabbrica: qui sono andati anche il sindaco Zironi e il consigliere regionale del Pd Sabattini, sempre attenti alle questioni sociali della zona. Come GD ci saremo anche noi insieme ai dipendenti, ai sindacati e alle istituzioni per richiedere una soluzione concreta sul territorio marallenese per salvaguardare ogni singolo lavoratore e lavoratrice, anche richiedendo l’intervento del MISE”.