Radiologia e ambulatorio chirurgico sono i due nuovi fiori all’occhiello del Montecatone Rehabilitation Institute. Quest’ultimo, insediato nella nuova piastra multi-specialistica, è stato realizzato per rispondere alla crescente domanda di prestazioni di piccola e media complessità e permettere di evitare, qualora si presentino le condizioni cliniche, il trasferimento nel blocco operatorio dell’Ospedale di Imola o altre sedi.
A regime si è giunti al termine di un periodo di formazione intensiva del personale infermieristico dedicato agli ambulatori specialistici che, grazie al tirocinio effettuato nelle sale operatorie dell’ospedale imolese, è ora in grado di supportare le procedure chirurgiche svolgendo sia il ruolo di strumentista sia il proprio peculiare in supporto all’anestesista: ulteriore requisito alla realizzazione del nuovo presidio, infatti, anche la presenza in struttura di un’equipe anestesiologica – diretta da Monika Zackova, a capo dell’Area Critica – con possibilità di effettuare anestesie loco regionali e sedazioni e gestire in sicurezza tutte le fasi del percorso chirurgico.
I professionisti del Montecatone R.I. che stanno già usufruendo delle possibilità offerte dalla presenza dell’Ambulatorio Chirurgico sono Luca Negosanti, chirurgo plastico esperto nel trattamento delle lesioni cutanee e da pressione e gli urologi, grazie alla collaborazione con l’equipe di Urologia dell’Ospedale di Imola.
«Abbiamo eseguito una ventina di interventi che vanno dalla semplice asportazione di lesioni cutanee – precisa Davide Villa, coordinatore dell’Area Day Hospital e Ambulatori – al trattamento dell’onicocriptosi, dalle biopsie ossee a scopo diagnostico fino alla toilette di ampie ulcere e ricostruzione con lembi locali. Nei prossimi mesi implementeremo ulteriormente le attività chirurgiche con otorinolaringoiatria, chirurgia generale e ortopedia».
E tra i significativi investimenti che l’Istituto sta effettuando per garantire alti standard terapeutici, vi è quello del laser CO2 SmartXide Trio, apparecchiatura del valore di circa 70 mila euro, da pochi giorni proprio a supporto dell’attività chirurgica. Il dispositivo permette di trattare vaste ulcere in maniera sicura sia nella fase di pulizia sia come effetto di biostimolazione dei tessuti per favorirne la guarigione. Il team wound care di Montecatone ha in questo senso già proposto due studi di ricerca incentrati su questa tecnologia.