E’ rimasto in un angolo della sala consigliare del Palazzo Comunale per ben 8 anni e mezzo, praticamente dimenticato da tutti. Fino al novembre scorso; nel giorno in cui è stato consegnato il cantiere che ufficialmente ha dato l’avvio ai lavori di recupero dello storico edificio di Piazza Costituente. È stato notato e “portato in salvo”. Si tratta di un busto raffigurante Giovanni Pico, risalente con ogni probabilità a prima del ‘900, vittima anch’esso di quel sisma che nel 2012 ha sconvolto la Bassa modenese e Mirandola. Il suo restauro è iniziato nel marzo di quest’anno e ora si trova nella fase di ultimazione.
“Fu una piacevole, quanto sorprendente scoperta – afferma il Sindaco di Mirandola Alberto Greco – di cui abbiamo pensato di dare notizia oggi, in considerazione del significato che riveste questa data, 20 maggio. Nonostante i nove anni trascorsi quei momenti seppur passati restano impressi nella storia come nella memoria di tutti i mirandolesi. Mirandolesi, a cui va il mio pensiero perché nonostante la drammaticità di quei giorni non si sono risparmiati, reagendo di fronte all’avversità e contribuendo alla ricostruzione, alla ripresa, alla ripartenza. Il mio auspicio è che quel momento possa essere finalmente superato e rimanere solo un ricordo. Ancor di più fra qualche anno, quando rimarginate anche le ultime ferite inflitte dal sisma, la nostra città sarà nuovamente bella ed accogliente.”
A prendersi cura del busto, il Sig. Claudio Sgarbanti, Vice-Presidente del Centro Internazionale di Cultura Giovanni Pico della Mirandola, che lo definisce come una “Fenice risorta”. “Questo busto è l’unico, insieme a quello in marmo nella chiesa di San Francesco e all’altro in piazza Costituente a Mirandola del 1963, che ritrae Giovanni Pico. Al momento del ritrovamento, era in pessime condizioni con gravi lesioni devote appunto al terremoto. Sto eseguendo delle ricerche al fine di risalire al periodo preciso in cui è stato fatto. Una foto in bianco e nero del 1958, lo mostra nella sala del Consiglio comunale, ma è molto probabile che la datazione esatta sia più in là: su di esso è possibile vedere diverse patine che permettono di presupporre che la corretta collocazione sia più antica del 1900.”
L’artista intento al restauro è Enrico Borsari: un cittadino mirandolese appassionato di oggetti antichi e del loro recupero, che ha deciso di occuparsi del busto per amore della sua città. “Inizialmente ho pensato fosse fatto di gesso, ma dopo un’accurata ricerca, è emerso che si tratta di un composito molto più raffinato, che sono riuscito a realizzare al fine di eseguire un lavoro il più possibile fedele all’originale, anche nelle sue dimensioni. Un aspetto questo reso possibile dalla foto ritrovata dal sig. Sgarbanti. I lavori di recupero dell’opera sono ormai nella fase che precede quella di ultimazione, parte comunque complicata per l’esecuzione precisa di ritocchi fondametali dell’opera.”