Anche Lapam Confartigianato, insieme all’ABI e diverse altre sigle imprenditoriali, ha firmato la lettera alle Istituzioni italiane con la richiesta di continuare a garantire la necessaria liquidità alle imprese. “La crisi sanitaria determinata dal COVID-19 continua a incidere negativamente sulle attività di impresa – sottolinea Carlo Alberto Rossi, Segretario generale Lapam -. Riteniamo indispensabile che il Decreto legge in corso di definizione contenga misure di semplice applicazione, che siano effettivamente efficaci e immediatamente operative, senza prevedere l’emanazione di una regolamentazione secondaria per la piena operatività. Con riferimento specifico alla liquidità delle imprese, è innanzitutto necessaria una proroga delle cosiddette moratorie e che queste possano esplicare i loro effetti senza soluzione di continuità con le moratorie in essere. Inoltre, occorre che questi provvedimenti siano di automatica applicazione, evitando complicazioni burocratiche”.
Il Segretario generale Lapam sottolinea come, dal lato dei finanziamenti garantiti, la prosecuzione della crisi, di particolare profondità soprattutto in alcuni settori economici, renda ineludibile una proroga delle misure del DL Liquidità: “Inoltre – prosegue Rossi – è essenziale, per scongiurare il rischio che le imprese vadano in difficoltà, che la durata dei finanziamenti garantiti venga significativamente prolungata mantenendo invariato il grado di copertura della garanzia pubblica così da prevedere incentivi adeguati ad allungare i piani di rimborso. La durata va portata ad almeno 10 anni, ma va considerato che vi sono settori particolarmente colpiti che hanno urgente necessità di interventi più incisivi. È poi necessario che le modalità di accesso al Fondo di Garanzia PMI e alle garanzie Ismea non subiscano delle modifiche almeno fino al 31 dicembre 2021”.
Rossi conclude con un auspicio e un monito: “Il tema della liquidità riporta con forza al centro il rapporto tra istituti di credito e imprese. Sappiamo bene quanto sia un rapporto non sempre sereno, che però necessita di un salto di qualità a vantaggio delle imprese, e penso in modo particolare alle piccole aziende, e delle banche. Garantire l’accesso al credito in questo particolare momento è compito del Governo, certo, ma è decisivo far sì che il rapporto banca-impresa torni a essere centrale e virtuoso. Sappiamo bene che la ricchezza di opportunità del nostro territorio è figlio anche di anni in cui le imprese e gli istituti di credito andavano a braccetto, per ripartire dopo la pandemia occorre ripristinare questa sintonia anche al fine di evitare ‘finanziatori improvvisati’ quando non di peggio”.