A soli due giorni dall’esecuzione di un sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni, la Polizia di Stato di Reggio Emilia ha eseguito un analogo provvedimento nei confronti, stavolta, di un cittadino straniero di origine georgiana residente da diversi anni in città. Il provvedimento, emesso dal Tribunale di Bologna, sezione misure di prevenzione, e depositato in data 27 aprile scorso, accoglie interamente le richieste avanzate dal Questore di Reggio.
L’operazione di sequestro è scattata questa mattina all’alba, momento in cui gli agenti della Divisione Anticrimine della Questura hanno notificato alla compagna del destinatario del provvedimento, un pregiudicato cinquantenne, l’atto di ablazione dei beni riferito a conti correnti e ad un appartamento, con annesso un garage, ubicato lungo la via Emilia, in centro città. Il valore degli stessi si avvicina ai 150.000 euro.
Il destinatario è un soggetto recentemente tratto in arresto dalla Polizia reggiana, ritenuto estremamente pericoloso, in quanto sarebbe risultato il vertice di una associazione a delinquere composta da soggetti di prevalente nazionalità georgiana, dediti in modo sistematico e organizzato alla commissione di furti in abitazione. Lo stesso soggetto, peraltro, oltre a gestire l’associazione, si sarebbe occupato anche personalmente della commissione dei furti. L’uomo, inoltre, avrebbe movimentato in pochi anni diverse decine di migliaia di euro.
L’attività ha preso il via dalla consistente operazione di Polizia giudiziaria della Squadra Mobile denominata “Kanonieri curdi” che ha portato il 9 febbraio scorso all’emissione di 61 ordini di custodia cautelare nei confronti di cittadini georgiani e altri.
La divisione anticrimine della questura di Reggio Emilia si è mossa celermente e ha impiegato solo poche settimane – vista l’ingente mole di materiale probatorio già acquisita dai colleghi della Squadra Mobile – ad effettuare mirate indagini di natura patrimoniale volte a dimostrare che il denaro a disposizione del nucleo familiare dell’uomo e utilizzato per effettuare l’acquisto della casa non poteva provenire dagli esigui redditi da lavoro del soggetto e della convivente, ma era quasi unicamente frutto della sua attività illecita. A riprova della simultaneità delle inchieste condotte dalla questura il fatto, che mentre il personale della Squadra Mobile eseguiva gli arresti, quello della Divisione Anticrimine depositava al Tribunale di Bologna gli atti di indagine patrimoniale relativi allo straniero in argomento.
Decisivi, inoltre, gli accertamenti bancari sui conti dell’uomo che hanno evidenziato transiti di somme di denaro molto cospicui e non in linea con i redditi leciti dimostrati (solo pochi mesi di attività lavorativa in diversi anni esaminati).
La Questura ha poi riscontrato che l’intestazione dell’appartamento e dei conti correnti fosse solo un espediente per realizzare una intestazione fittizia degli stessi onde sottrarli ad eventuali provvedimenti ablativi, considerati i precedenti del georgiano.
Lo spessore criminale del soggetto appare ancora più evidente se si considera che lo stesso ha per molto tempo vissuto nel nostro paese sotto mentite spoglie in quanto provvisto di documenti ben falsificati aveva per diverso tempo camuffato la sua identità e la sua nazionalità.
Soddisfazione per l’operazione è stata espressa dal Questore di Reggio che ha commentato: “il contrasto al fenomeno dei furti in abitazione è una priorità, rappresentando un crimine che può colpire indiscriminatamente la cittadinanza nei luoghi e negli averi più cari, minando la tranquillità e lasciando sovente nelle vittime paure e angosce difficili da superare. Per questo utilizzeremo tutti gli strumenti giuridici a disposizione per dissuadere dal compimento di detti reati”.