COVID-19, la situazione all’AOU di Modena: la riorganizzazione delle Chirurgie, i dati dei pazienti ricoveratiNell’arco del mese di aprile la ripresa dell’attività chirurgica all’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena ha permesso di passare dal 52% all’80%. A maggio è previsto un ulteriore incremento che, da lunedì prossimo, arriverà a circa il 95% di attività rispetto al “pre-covid”, inclusi gli interventi effettuati in sedi esterne convenzionate. La ripartenza a doppia cifra è possibile visto l’attuale andamento della pandemia e la conseguente riduzione della pressione sulle strutture ospedaliere dell’Azienda.

Come riferisce il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, Claudio Vagnini, “la ripresa sempre più ampia dell’attività chirurgica era uno dei principali obiettivi del nostro alacre sforzo quotidiano e oggi finalmente possiamo dire con soddisfazione di aver aperto concretamente la strada per raggiungerlo. Anche in questo caso abbiamo bisogno del senso civile delle persone che non sono direttamente coinvolte in questi processi: cittadini che stiano alle regole”. Prosegue il Direttore: “Da lunedì prossimo rientrerà integralmente al Policlinico anche la Senologia che nei mesi scorsi, insieme all’Urologia e alla Ginecologia, si è appoggiata all’Ospedale di Sassuolo. Esempi che confermano la stretta collaborazione tra AOU e Ausl. Al momento le nostre esigenze saranno quelle di recuperare appieno l’attività chirurgica al Policlinico e potenziare quella dell’Ospedale Civile di Baggiovara”.

“La programmazione citata consentirà di recuperare gradualmente l’attività programmata procrastinabile e di prendere progressivamente in carico anche pazienti con patologie a minore priorità, continuando al contempo a gestire puntualmente la patologia oncologica e in Classe A”, aggiunge Luca Sircana, Direttore Sanitario dell’AOU di Modena. “Va comunque tenuto sempre in considerazione l’andamento della pandemia, poiché la completa realizzazione di tutte le attività descritte potrà essere raggiunta solo a fronte del mantenimento di una diminuzione delle necessità di ricovero di pazienti Covid positivi.”

 

Situazione ricoveri

Permane in provincia un livello contenuto di volumi di nuovi positivi riscontrati: grazie a questo andamento epidemico, è in costante calo il numero dei pazienti presenti in Azienda COVID positivi, in particolare quelli assistiti in degenza ordinaria. Più lenta è la diminuzione dei ricoverati in area critica. Nella giornata odierna sono ricoverati 136 pazienti totali, di cui 90 sono in degenza ordinaria (70 al Policlinico e 20 all’Ospedale Civile di Baggiovara). I ricoveri tra Terapia Intensiva e Semi Intensiva sono invece 46, di cui 29 al Policlinico e 17 all’Ospedale Civile.

 

Varianti circolanti sul territorio provinciale (dato aggiornato al 29.04.2021)

Dal 10 marzo a oggi, in base alle indicazioni regionali sullo screening con test REAL TIME PCR per la ricerca di varianti su pazienti positivi a SARS-CoV-2, sono stati valutati 143 tamponi positivi tra i pazienti ricoverati nelle terapie intensive del Policlinico, Baggiovara e Ospedale di Carpi. Si tratta di cinque tamponi in più rispetto alla settimana precedente, 4 con mutazione compatibile con variante inglese e 1 con mutazione compatibile con variante brasiliana. In tutto, 110 (77%) tamponi hanno presentato mutazioni del virus compatibili con variante inglese, 24 (17%) compatibili con variante brasiliana, 3 (2%) con mutazioni compatibili a variante nigeriana e 6 (4%) i tamponi riscontrati senza mutazioni ascrivibili alle suddette varianti. Rispetto alla settimana scorsa le percentuali restano invariate.

Continua il programma di monitoraggio regionale sulla diffusione varianti per il mese di aprile con l’invio di altri tamponi positivi al laboratorio di riferimento regionale (IZSLER di Parma) per essere sottoposti all’analisi di sequenziamento genomico. Si ricorda che tutti questi tamponi sono stati scelti a caso tra tutti quelli risultati positivi a livello provinciale il primo di aprile. Siamo tuttora in attesa dei risultati.

Complessivamente, ad oggi, al fine di monitorare le varianti del virus SARS-CoV-2 nella popolazione modenese, sono stati analizzati 68 tamponi che hanno permesso di riscontrare 52 ceppi di variante inglese corrispondente al 77%, 6 ceppi di variante brasiliana corrispondente all’9%, 1 ceppo a variante nigeriana corrispondente (1%) e 9 ceppi virali non variante corrispondente al 13%.

Per quanto riguarda il quarto studio di prevalenza nazionale sulle varianti promosso dall’ISS che vede impegnati tutti i laboratori regionali, il sequenziamento genomico condotto dall’IZSLER di Parma sui 28 tamponi scelti a caso a livello provinciale ha evidenziato la presenza di 27 varianti inglese (96%) e 1 variante brasiliana (4%). Da notare che, rispetto allo studio precedente, la percentuale di variante inglese passa dall’86% al 96% mentre la variante brasiliana scende dal 14% al 4%. Vogliamo inoltre ricordare che, come per gli studi precedenti, i tamponi scelti tra tutti quelli risultati positivi il giorno 20 aprile sono in numero proporzionale agli abitanti della provincia di Modena.

 

Il motivo della riduzione delle Chirurgie

Come già condiviso, l’impegno delle strutture sanitarie provinciali nella gestione di questa terza ondata epidemica è stato superiore rispetto a quanto avvenuto nelle due precedenti ondate.

Ancor più che nel periodo invernale, infatti, si è assistito ad un’elevata circolazione del virus tra la popolazione, con un numero di ricoveri di pazienti Covid positivi superiore a quello registrato nella seconda ondata. In particolare, si è raggiunto un nuovo picco di 360 pazienti presenti, dei quali 280 in degenza ordinaria e 80 in terapia intensiva/semintensiva, superando quindi il numero massimo di ricoveri nelle due precedenti ondate (rispettivamente di 298 ricoverati totali di cui 86 in area critica a marzo/aprile 2020 e 340 e 81 in marzo 2021).

La conseguente riorganizzazione ha portato necessariamente ad una riduzione dell’attività chirurgica programmata che, in analogia con le indicazioni regionali, è stata fortemente rimodulata con una riduzione più marcata nel mese di marzo.

Come precisa Luca Sircana, Direttore Sanitario dell’AOU di Modena, “la riduzione delle sedute operatorie era stata pianificata in modo da garantire spazi adeguati all’esecuzione degli interventi urgenti, emergenti e indifferibili, oltre alla patologia con codice di priorità A, con particolare attenzione alla patologia oncologica. Si è proseguito con la collaborazione tra il pubblico e le cliniche private accreditate, mantenendo attivi gli accordi per Chirurgia della Mano presso Villa Fogliani, Ortopedia e Chirurgia Generale presso Hesperia Hospital, Chirurgia Vascolare e Generale presso PCM. In alcune strutture private convenzionate è stata sospesa l’attività, in quanto queste sono state coinvolte in riorganizzazioni territoriali per la gestione dei pazienti Covid+. L’attività di chirurgia Oncologica Senologica è stata temporaneamente ricollocata presso l’Ospedale di Sassuolo”.

Durante tutto il periodo è stata mantenuta l’attività trapiantologica che ha visto un incremento rispetto all’anno precedente, con prosecuzione e potenziamento dell’attività di trapianto di fegato e rene da donatore vivente.

“Finalmente, dopo diversi mesi il MIDU – ricorda il dottor Giovanni Pinelli, Direttore della Medicina Interna d’Urgenza (MIDU) dell’Ospedale Civile di Baggiovara – è stato riconvertito per trattare pazienti non covid. Si tratta di un traguardo importante che consente di riprendere l’attività ordinaria. Il Covid non è stato ancora sconfitto per cui anche se dopo un anno siamo ritornati a curare persone non affette da coronavirus, siamo ben consci che per un pieno ritorno alla “normalità” ci vorrà del tempo. Certo è che ritornare ad occuparsi, curare ed assistere i malati come nel periodo precovid fa un certo effetto, bello da un lato ma strano dall’altro, come quando si vede la luce in fondo ad un tunnel, quello stesso tunnel con mille ostacoli, lungo ed insidioso; che ha messo alla prova tutti, a volte fino allo sfinimento. Ora si può assaporare quella luce; un cocktail intenso di emozioni, sensazioni, desideri, ma soprattutto tanta speranza”.