Nella giornata di ieri a Squadra Mobile della Questura di Bologna ha rintracciato e arrestato un cittadino albanese destinatario di mandato di arresto europeo emesso dalle Autorità tedesche per diversi reati di furto commessi in Germania. L’uomo è, risultato anche destinatario di un provvedimento di esecuzione pene concorrenti per altri furti commessi in Italia.
Oltre sei anni di reclusione quelli che dovrà scontare complessivamente Y.D., classe 1982, già pregiudicato per reati contro il patrimonio e in materia di stupefacenti. Nello specifico dovrà espiare quattro anni per i reati di furto commessi in Germania nello scorso anno e 2 anni e quattro mesi per i reati commessi in Italia, per i quali era stato condannato in via definitiva dal Tribunale di Forlì.
Negli ultimi tempi i Poliziotti della Squadra Mobile di Bologna e il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia si erano messi sulle tracce dell’albanese nell’ambito del territorio felsineo, analizzando alcune movimentazioni sospette di denaro dirette in Albania e provenienti da alcuni Money Transfer dell’area metropolitana di Bologna.
L’intensificazione dei controlli in città ha così portato al rintraccio dell’uomo nella mattinata del 29 aprile, quando i poliziotti della Squadra Mobile lo hanno individuato in via Pelagio Pelagi.
Durante le prime fasi del controllo e dell’identificazione l’uomo ha fornito generalità diverse rispetto a quelle con le quali era ricercato dalla Polizia. All’esito dei successivi accertamenti è emerso che il soggetto aveva diversi alias e risultava gravato da un mandato di arresto europeo emesso dalle autorità tedesche per diversi reati di furto con strappo e in abitazione, per i quali dovrà scontare la pena di anni 4 di reclusione, ed un provvedimento di esecuzione di pene concorrenti sempre per alcuni episodi di furto aggravato, emesso dalla Procura della Repubblica di Forlì, per il quale dovrà scontare la pena di anni 2 mesi 4 di reclusione.
I poliziotti della locale Squadra Mobile hanno, inoltre, proceduto all’arresto del soggetto per la violazione del divieto di reingresso nel territorio nazionale, poiché rientrato illegalmente in Italia dopo che era già stato espulso e rimpatriato in Albania nel 2019, con accompagnamento alla frontiera.
Il soggetto è stato così condotto in carcere a disposizione dell’Autorità giudiziaria.