Mentre procede la vaccinazione di massa della popolazione anziana (80mila le prenotazioni in regione già ieri, di cui 12mila a Modena), lunedì 22 febbraio prendono il via anche le vaccinazioni delle persone con disabilità nelle strutture residenziali, nei centri diurni e in carico ai servizi socio-assistenziali. E dallo stesso giorno anche docenti, educatori e collaboratori scolastici potranno prenotare la vaccinazione dal loro medico di base.
Lo ha sottolineato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli durante la comunicazione sull’emergenza sanitaria di giovedì 18 febbraio al Consiglio comunale. Il sindaco ha anche aggiunto che le persone con disabilità, che appartengono appunto alle categorie più fragili quindi con priorità nel piano vaccinale, saranno anche individuate attraverso le associazioni che le rappresentano e invitate a rivolgersi all’Ausl o ai loro Medici di medicina generale.
Ma la speranza nei vaccini, definita dal sindaco “globale come la pandemia che ha dimostrato che le sfide non sono contenibili e riguardano tutti”, e dati nazionali non semplici da leggere, complici le varianti del Covid-19 che contribuiscono a una più rapida diffusione del virus, non devono fare abbassare la guardia.
Nel territorio comunale i casi dall’inizio dell’epidemia sono stati 11.859; di questi 400 deceduti, 10.228 guariti e 1.231 hanno la malattia in corso. L’indice Rt si mantiene purtroppo sopra la soglia di 1 e continua a salire; per l’Emilia-Romagna si prospetta, inoltre, l’ipotesi di una retrocessione in zona arancione.
Il sindaco ha anche osservato: “Non è facile calibrare i tempi tra andamento della pandemia e scelte politiche, però, in questa fase, credo che il Governo nazionale debba fare il massimo sforzo per non prendere decisioni dell’ultimo minuto che rischiano di creare ancora più confusione e generare ancora più danno economico. Mi ha fatto piacere che il premier Draghi, in apertura della relazione sul programma, abbia subito sottolineato l’importanza della tempistica nelle decisioni”.
Sul fronte economico, “ora che l’insediamento del nuovo Governo è ufficiale e operativo, auspico che venga subito affrontata la questione dei Ristori”, ha ribadito Muzzarelli citando l’intervento del premier laddove sottolineava come i ristori siano necessari per tutte quelle attività economiche duramente e diversamente impattate dal Covid. Anche in materia di ammortizzatori sociali, “spero che il Governo dia seguito concreto alla affermazione fatta dal premier, cioè che bisogna proteggere tutti i lavoratori”, ha ribadito il sindaco.
Muzzarelli inoltre non ha mancato di segnalare “una piccola-grande novità degli ultimi giorni che riguarda lo sport: indennizzi pari a 1,5 milioni di euro stanziati dalla Regione per le piscine operanti nei comuni dell’Emilia-Romagna inattive a causa delle misure legate al Covid. Una misura molto attesa soprattutto dalle città capoluogo dove ci sono gli impianti più grandi”, ha detto il sindaco sottolineando le conseguenze del perdurare dello stato di emergenza sulle attività sportive al chiuso, come le palestre, con blocco dei servizi per migliaia di utenti e forti esposizioni finanziarie per i gestori. “Lo sport – ha affermato – esattamente come la cultura, il terzo settore e l’associazionismo, rappresenta un’enorme ricchezza per la nostra città; tutti questi settori devono avere piena dignità e riconoscimento nella complessa fase dell’uscita dell’emergenza e della ripartenza”.
Il sindaco ha però anche ribadito che “serve ancora molta prudenza. Serve tanta responsabilità individuale e consapevolezza che non esistono scorciatoie. Bisogna rispettare le regole ed i protocolli di sicurezza”. Ha quindi ricordato l’attività della Polizia locale per far rispettare le norme anticontagio: dall’1 gennaio al 17 febbraio sono stati controllati 1.366 persone e 175 esercizi; per mancato rispetto del Dpcm sono state elevate 117 sanzioni a persone e 30 ad attività economiche.
Concludendo, ha affermato “Davanti a noi c’è ancora tanto lavoro da fare, ma si vede la luce in fondo al tunnel. La nuova fase politica nazionale è chiamata a mettere assieme riforme ed emergenza. Occuparsi subito di chi è in difficoltà, ma, allo stesso tempo, non rinunciare al ‘pensiero lungo’ di strategia, perché proprio nei momenti di crisi c’è bisogno di visione e di immaginare il futuro”.