Le scorse settimane il Sindaco Francesco Tosi aveva inviato una lettera a Poste Italiane di Fiorano Modenese chiedendo si sopperisse alle lunghe code spesso presenti davanti gli Uffici Postali, quindi in uno spazio aperto, esponendo gli utenti alle difficoltose condizioni climatiche del periodo.

Giuseppe Lasco di Poste Italiane aveva risposto che l’impegno dell’azienda non è mai mancato, neanche durante i mesi pandemici più difficili e che una delle misure adottate, quella della calendarizzazione del ritiro pensioni, sarà riproposta in gennaio e nei mesi futuri.

A sua volta, Tosi, invia ora una controrisposta, a sottolineare la poco esaustiva spiegazione pervenuta da Lasco, quale rappresentante di Poste Italiane, oltreché l’esigua efficacia delle misure finora adottate.

***

Gentilissimo,

innanzitutto ringrazio per il tempestivo riscontro e per le informazioni fornite. Devo dire tuttavia che la “sostanza” della mia nota era ed è la richiesta di ampliare gli orari di apertura al pubblico degli uffici postali del mio territorio e distretto, che vedono appunto una loro restrizione rispetto al periodo pre-Covid. La restrizione degli orari di apertura al pubblico infatti sta provocando disagi e lunghe file davanti agli uffici: che si impieghi anche un’ora per spedire o ritirare una raccomandata, ad esempio, non mi sembra un buon servizio.

Ciò che non capivo infatti è il motivo per cui Poste Italiane, superato il periodo della prima ondata di Covid, durante il quale la restrizione dell’orario era giustificata dal lockdown generale e dal numero di operatori assenti per motivi di salute e di isolamento obbligatorio, non abbiano ripristinato, ad esempio da luglio, i normali orari di apertura al pubblico.

Nella Sua lettera non ho trovato risposta a ciò, che è il punto fondamentale.  Se è vero che alcuni sevizi possono avvenire agli sportelli ATM, ecc. è anche vero che non tutti ancora riescono (cfr. anziani) e in modo particolare io pongo il problema relativamente ai servizi propriamente postali, che peraltro nel periodo delle festività si fanno maggiormente intensi e per alcuni dei quali Poste Italiane riceve peraltro un contributo dallo Stato.

Con estrema chiarezza, Le dico che la supposizione fatta da tanti, alla quale sinceramente io stesso fatico a sottrarmi, è che Poste Italiane “approfittino” di quanto motivatamente iniziato nella primavera scorsa, per attuare ora una politica di economia del personale anche se attualmente la situazione consentirebbe di tornare alla normalità di orari pre-Covid.

Se così è, lo si dica chiaramente e la ragione sarà comprensibile anche se per nulla condivisibile dal sottoscritto, il cui compito è anche quello di vigilare sulla funzionalità dei servizi di interesse pubblico del territorio e segnalarne le disfunzioni.

La saluto cordialmente e Le auguro un buon nuovo anno.

Francesco Tosi