Nel corso del 2020, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna hanno sottoposto a sequestro 1.200 banconote risultate false o illegittime, con un valore facciale complessivo di oltre 60 mila euro.

Le difficoltà economiche in cui versa attualmente il Paese, aggravate dall’emergenza epidemiologica da “Covid-19”, hanno comportato una sensibile crescita di tali illeciti. In particolare, da un lato si è registrato un incremento delle stamperie clandestine di valuta falsa, dall’altro, sono emersi episodi che hanno visto come protagonisti gruppi criminali specializzati nell’esplosione di sportelli bancomat con finalità di scasso, nonostante i meccanismi automatici di sicurezza macchino indelebilmente le banconote per renderne palese la provenienza delittuosa.

Per quanto riguarda la contraffazione delle banconote, i Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bologna hanno ricostruito, a “monte” e a “valle”, l’intera filiera del falso, anche grazie alla stretta sinergia instaurata con il Centro Nazionale Analisi (“C.N.A.”) della Banca d’Italia, che periodicamente rimette all’attenzione della Guardia di Finanza le banconote risultate “false” per i successivi approfondimenti investigativi, volti a ricostruire i collegamenti con i numerosi fenomeni criminali registrati nella provincia bolognese.
I “tagli” maggiormente a rischio di falsificazione sono quelli da 20 e 50 euro, riprodotti in maniera sempre più accurata grazie all’utilizzo fraudolento di strumentazione digitale e di tecnologie all’avanguardia e sofisticate.

L’entità dei sequestri di banconote operati nel corso dell’anno testimonia l’attenzione e l’impegno costantemente profusi dal Corpo nella prevenzione e repressione delle condotte di falsificazione monetaria, a corollario della generale salvaguardia del risparmio dei consumatori e del sistema finanziario nazionale.