Aumenta l’uva raccolta dai soci delle quattro cantine aderenti a Confcooperative Modena, le quali trasformano il 60 per cento dell’uva coltivata nella nostra provincia.
Quest’anno il prodotto conferito durante la vendemmia negli stabilimenti delle Cantine di Carpi e Sorbara. S. Croce di Carpi, Formigine Pedemontana e Settecani di Castelvetro ha raggiunto i 733.608 quintali. Rispetto al 2019 la crescita è del 15,7 per cento, ma va ricordato che l’anno scorso i vigneti erano stati colpiti da patologie ed eventi atmosferici sfavorevoli.
«Il bilancio dell’annata può essere considerato positivo, anche se in pianura la quantità è rimasta scarsa – dichiara Carlo Piccinini, presidente di Confcooperative Modena e vicepresidente della Cantina di Carpi e Sorbara – Siamo molto soddisfatti, invece, della qualità, che si sta rivelando buona anche grazie all’assenza di danni alle uve causati da malattie e meteo».
«In collina la vendemmia è stata abbondante – aggiunge Daniela Vaschieri, responsabile settore vino di Confcooperative Modena e vicepresidente della Cantina Settecani di Castelvetro – I frequenti temporali estivi hanno evitato la cronica carenza idrica dei vigneti e favorito una delle produzioni più di alte di sempre».
Lo sguardo dei produttori è rivolto ora al mercato, che sembra indurre a previsioni cautamente ottimistiche sul possibile buon andamento commerciale, anche in virtù di una produzione nazionale pure essa stabile (-0,8%) rispetto al 2019. «Per il Lambrusco le prospettive appaiono buone – conferma Piccinini – Abbiamo finito le scorte del 2019 e il positivo andamento sembra favorito dalle vendite, che non hanno risentito troppo del lockdown. Fatta eccezione per alcune produzioni destinate in prevalenza a hotel, bar e ristoranti, che hanno pagato il prezzo delle chiusure e delle successive limitazioni all’afflusso dei consumatori, il Lambrusco è andato bene nella grande distribuzione organizzata, che lo vede in testa alle vendite di vino in Italia».
«Sono andate molto bene anche le vendite on line di Lambrusco – afferma Vaschieri – Del resto, il nostro è un vino da consumo quotidiano al quale i clienti non vogliono rinunciare, neanche in questo periodo complicato».
Le cantine modenesi, intanto, appaiono soddisfatte anche del risultato ottenuto dall’Alleanza Cooperative Agroalimentari con l’approvazione, in Senato, di un emendamento al dl agosto che include anche le aziende vitivinicole tra i beneficiari dell’esonero straordinario dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali.
«Si tratta di un sostegno indiretto alla filiera vitivinicola – spiega Vaschieri – che peraltro non comporta alcun aggravio per le casse dello Stato: l’onere derivante dalla misura adottata è infatti stimato in 51,8 milioni di euro, cioè 8 milioni di euro in meno di quelli ancora disponibili per il comparto vitivinicolo perché – conclude la responsabile del settore vino di Confcooperative Modena – non ancora spesi con le precedenti misure stanziate per il comparto vitivinicolo».