”Nonostante i nostri appelli gli aiuti arrivati alle nostre imprese sono stati insufficienti e non ci hanno permesso di ripartire con la tranquillità necessaria, perché tutte le incombenze di natura fiscale e di ordinaria amministrazione sono rimaste invariate. Ora il nuovo DPCM – che è a tutti gli effetti un lockdown mascherato – espleta i suoi effetti negativi anche sulle attività non direttamente colpite dalle restrizioni come quelle dell’estetica e del benessere – spiega Loris Monzoni, Acconciatore e Presidente ASSO Acconciatori estetiste Confesercenti dell’Emilia Romagna – Secondo il nostro sondaggio Area Immagine e Benessere Confesercenti condotto nelle maggiori città italiane, relativamente al comparto estetica oltre al virus, lo smartworking rappresenta una minaccia che ha un impatto devastante sull’economia e sul pil. Il lavoro da casa determina un aspetto psicologico sulle persone: si esce di meno, non ci sono riunioni e incontri e quindi vengono meno le esigenze strettamente legate all’immagine della persona”.
La clientela infatti, specie quella che lavora nei centri delle città, non dovendo recarsi più fisicamente al lavoro, contrae la domanda relativa ai bisogni estetici.
“Come estetica registriamo una crisi che, per il momento, rischia di protrarsi ancora per molto tempo, perché le chiusure anticipate dei bar e ristoranti producono effetti negativi anche su di noi – prosegue Monzoni – Chiediamo quindi sgravi contributivi e fiscali, sostegni alle imprese estetica, abbassamento dell’IVA e aiuti finanziari. Tutto questo determina il boom del lavoro nero domiciliare che rappresenta la vera minaccia e su cui come Confesercenti Area Immagine e benessere ci siamo spesi da tempo. Non sono sufficienti i ristori, servono provvedimenti straordinari per momenti difficili e particolari come quelli che stiamo vivendo”, conclude Presidente ASSO Acconciatori estetiste Confesercenti dell’Emilia Romagna.