Anche Modena, con gli Ospedali dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena partecipa al nuovo HUB nazionale e regionale delle terapie intensive voluto per far fronte all’emergenza COVID19, con la realizzazione di 48 posti letto complessivi di Terapia Intensiva, 18 all’Ospedale Covile di Baggiovara e 30 al Policlinico di Modena. Stamattina è stata inaugurata la struttura dell’Ospedale Civile, che sarà completata entro il 12 giugno e potrà entrare in funzione da 20 giugno. Al Policlinico, invece, i lavori termineranno entro il mese di luglio. Modena, quini, rientra tra le 6 strutture regionali – le altre sono a Rimini, Bologna e Parma – sempre disponibili per pazienti, Covid e non, di tutto il Paese, realizzata grazie al progetto della Regione e del ministero della Salute.
Si tratta di un investimento complessivo, tra Lavori e Attrezzature Biomediche di quasi 13 milioni di euro (4.634.292 per l’Ospedale Civile, 8.284.288 per il Policlinico di Modena) la cui copertura è garantita da un mix di risorse statali e regionali oltre che da donazioni ricevute dall’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena. La progettazione dei fabbricati è una donazione della Società di Progettazione POLITECNICA di Modena.
Entrambe le strutture sono realizzate mediante l’installazione di moduli prefabbricati nelle adiacenze della struttura ospedaliera.
“La scelta delle aree di installazione – ha commentato il dottor Antonio Brambilla, Commissario Straordinario dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena – prossime alle aree dedicate all’emergenza ed aree critiche è funzionale alla migliore fruibilità dei supporti logistici dei corpi di fabbrica esistenti. Le strutture saranno dotate degli spazi a supporto delle attività sanitarie nonché degli impianti e delle tecnologie biomediche necessarie per garantire la piena funzionalità dei posti letto di terapia intensiva. Queste strutture ci consentiranno di dare una risposta appropriata a eventuali nuove ondate epidemiche e rimarranno sempre a disposizione di tutta la popolazione della nostra Regione”.
“A Baggiovara, i lavori edilizi sono cominciati il 7 maggio. Oggi, meno di un mese dopo, la struttura è sostanzialmente terminata – ha aggiunto l’Ing. Gerardo Bellettato – quindi possiamo dire che questa struttura è sorta a tempo di record grazie al lavoro di tutti. È stato un impegno importante perché questo edificio, come quello che nascerà al Policlinico, si definisce prefabbricato perché è realizzato a moduli, ma di fatto ha la stessa tenuta termica, resistenza e comfort di una struttura tradizionale. Per questo motivo, desidero ringraziare i miei collaboratori, le ditte intervenute per la realizzazione e Politecnica che ha donato il Progetto e la Direzione Lavori”
“Ogni posto letto è stato studiato nei minimi dettagli, nonostante l’emergenza in corso, per ottenere dal progetto il massimo della potenzialità – ha commentato l’Ing. Massimo Garagnani, Direttore del Servizio Unico Ingegneria Clinica – I dispositivi medici previsti (letto specialistico, ventilatori, monitor per parametri fisiologici, sistemi infusionali, emogasanalisi), tutti di ultima generazione, sono stati selezionati non solo per le elevate prestazioni diagnostico/terapeutiche ma anche per l’elevata predisposizione a funzioni informatiche avanzate, al fine di ricevere , esportare e condividere dati con le altre applicazioni ospedaliere. Questo consentirà l’informatizzazione del flusso di lavoro e la massima disponibilità di tutti i dati clinici del paziente direttamente presso il suo posto letto a vantaggio della sicurezza e della capacità di poter prendete la migliore decisione clinica nel minor tempo possibile. Desidero a questo proposito ringraziare i miei collaboratori Claudio Conti che ha definito la progettazione tecnologica e Giorgio Lunati che seguito l’allestimento del posto letto.”
“Le due strutture – commentano la dottoressa Elisabetta Bertellini, Direttore dell’Anestesia, Rianimazione e Terapia Intensiva dell’Ospedale Civile e il prof. Massimo Girardis, Direttore dell’Anestesia e Terapia Intensiva del Policlinico – saranno chiamate a rispondere prioritariamente ai fabbisogni delle province di Modena e Reggio Emilia in particolare e della rete regionale e nazionale più in generale, con un bacino di utenza potenziale di circa 1.241.000 abitanti”. Sul territorio la rete prevede, oltre alle 2 strutture Covid Intensive Care un Centro di Riferimento di terapia intensiva per la provincia di Reggio Emilia collocato presso l’ospedale S. Maria Nuova, nonché le terapie intensive di Carpi e Guastalla. La rete prevedrà a regime sulle due province un totale di 139 PL di TI (pubblici).