Era già finito nei guai per criminalità e droga: adesso sono scattate una nuova denuncia e l’accompagnamento in carcere per un 43enne fermato dalla Polizia locale di Modena con l’accusa di aver rubato generi alimentari in un’attività commerciale di via Canaletto. Dopo le verifiche sull’uomo è emersa una misura cautelare pendente a suo carico, legata a precedenti avvenuti in città negli ultimi mesi, che ha condotto all’immediata restrizione al Sant’Anna.
L’episodio è avvenuto nei giorni scorsi alla Coop Canaletto, dove gli agenti della Polizia locale in servizio nella sede dell’R-Nord sono intervenuti a seguito della segnalazione di un furto di tonno in scatola; in particolare il presunto ladro, che stava uscendo senza passare dalle casse, davanti alla richiesta della guardia giurata avrebbe ammesso di aver nascosto la merce e di non essere in grado di pagarne il costo, quasi 50 euro, in quanto privo di denaro.
Arrivati subito dopo la chiamata della vigilanza, gli operatori della pattuglia di quartiere hanno provveduto a identificare il 43enne, contestandogli l’accusa di furto aggravato, per la sottrazione dei beni dagli scaffali. Durante gli accertamenti è risultato che si trattava di una “vecchia conoscenza”: il cittadino ghanese, infatti, era stato condannato nel giugno 2019 per furto aggravato ed era stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. La misura non era stata tuttavia rispettata e quindi il Tribunale aveva inasprito il provvedimento disponendo in luglio nei suoi confronti il divieto di dimora a Modena.
Ma non solo. Perché un mese fa, il 2 febbraio, il 43enne è stato sorpreso proprio da un equipaggio della Polizia locale di Modena in possesso di stupefacente (shaboo) e nel corso del controllo ha opposto resistenza agli agenti. Alla luce di questi presupposti la Corte di Appello del Tribunale di Bologna ha sostituito la misura cautelare del divieto di dimora con la custodia cautelare in carcere, una restrizione più pesante in conseguenza dei riscontri sulla personalità dell’imputato, sulla pericolosità sociale e sull’inadeguatezza delle misure “miti” che gli erano state concesse. E’ stato perciò spiccato un ordine di cattura.
Gli agenti, rilevando dalle verifiche sulle banche dati ministeriali il provvedimento a carico del 43enne, hanno dato esecuzione alla misura pendente e per l’uomo è così scattato l’accompagnamento in carcere a opera della Squadra Mobile della questura di Modena che, in collaborazione con la Polizia locale, lo ha preso formalmente in carico.