“Davanti alle conseguenze economiche determinate dall’emergenza, occorre un enorme sforzo collettivo, soprattutto per l’Emilia-Romagna e il nord del Paese che funge da traino all’intera economia nazionale. Le misure già prese dal Governo sono importanti, ma sono assolutamente necessari ulteriori interventi a sostegno degli Enti locali, delle imprese e delle famiglie e molto presto l’Anci Emilia-Romagna sottoporrà le priorità al tavolo degli Enti locali con il Governo”.
Lo ha annunciato il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli giovedì 5 marzo nella comunicazione al Consiglio comunale sull’emergenza Covid 19, in occasione della quale, dopo l’aggiornamento sui dati sanitari dei casi confermati dall’Ausl, ha espresso vicinanza ed un augurio di pronta guarigione a tutti i cittadini che stanno affrontando la malattia, tra i quali anche gli assessori regionali Raffaele Donini e Barbara Lori. Dopo aver ricordato anche la Conferenza Territoriale Socio Sanitaria che si è svolta mercoledì 4 marzo per fare il punto della situazione alla presenza dei sindaci e autorità sanitarie, il sindaco è quindi passato agli aspetti più strettamente economici rispetto ai quali ha annunciato di aver già convocato il Tavolo dello Sviluppo per Modena competitiva, sostenibile e solidale.
Muzzarelli ha quindi ricordato i primi stanziamenti del Governo e il decreto “Misure urgenti di sostegno per famiglie, lavoratori e imprese”, ribadendo che “sono assolutamente necessari ulteriori interventi non solo nelle zone rosse, ma in tutti i territori colpiti di Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna”. E ha sottolineato le difficoltà degli Enti locali “colpiti internamente sul fronte dei propri dipendenti e uffici nell’ambito dell’esercizio dell’azione amministrativa, oltre che all’esterno nei confronti di imprese e soggetti che svolgono per conto del pubblico servizi ed attività nelle diverse forme di esternalizzazione”.
Il Comune di Modena, assieme agli altri comuni capoluogo dell’Emilia-Romagna, si è quindi subito attivato per condividere un documento urgente con l’Anci regionale. “Ho personalmente sentito i colleghi di Bologna, Reggio, Ravenna, Rimini, Parma – ha spiegato il sindaco – e le nostre osservazioni saranno al centro del confronto con il Governo.
Nove le priorità indicate dall’Anci regionale: dalla totale restituzione dei costi sostenuti dalle famiglie per servizi educativi chiusi al sostegno economico e finanziario a istituzioni, fondazioni culturali, teatri pubblici o sostenuti con risorse pubbliche; dalla costituzione di un fondo speciale per investimenti strutturali nel settore turistico attraverso Stato, Cassa Depositi Prestiti e Regioni a favore di imprese e operatori privati alla flessibilità di bilancio nel rapporto parte corrente e investimenti; dal riequilibrio sbilanci Comuni da parte dello Stato per mancata riscossione della tassa di soggiorno 2020 al riequilibrio finanziario da parte dello Stato verso Enti locali e Comuni per sbilancio degli stessi Comuni dovuto alle minor entrate da imposte comunali. Servono inoltre un fondo crisi per Associazioni e Terzo Settore; un fondo di emergenza per le imprese e una moratoria sui costi delle utenze di almeno tre mesi.
Il sindaco ha ricordato che sull’emergenza è anche attivo un secondo tavolo politico-economico tra Governo e Regioni, che ha messo al centro la necessità di “un piano straordinario di investimenti, a partire dalle opere pubbliche, che passi anche per la semplificazione burocratica e l’attribuzione di poteri speciali. Noi – ha continuato – vogliamo fare la nostra parte e abbiamo presentato un Piano triennale da 120 milioni in tre anni”. Altri punti cardine sono: prorogare oltre il mese finora previsto gli ammortizzatori in deroga nelle regioni più colpite, estendendoli alle piccole imprese di tutti i settori maggiormente interessati; un piano straordinario di investimenti e sostegno dell’Ue; liquidità a disposizione delle imprese dei settori più colpiti a partire da un intervento del Fondo centrale di Garanzia; oltre ad altri provvedimenti, come la sospensione dei tributi e l’accelerazione dei pagamenti della Pubblica amministrazione senza che ricada sugli Enti locali.
“Tutto per far ripartire al più presto il Paese, perché Modena non si ferma: supereremo questo momento difficile e continueremo ad andare avanti insieme”, ha infine concluso, dopo aver ringraziato le Istituzioni, la Protezione civile, le Forze dell’ordine e soprattutto i cittadini che si comportano in maniera responsabile”.
PERCORSI PROTETTI E TRIAGE, LA RISPOSTA SANITARIA
Punti di triage avanzato, percorsi protetti e concordati per i casi sospetti, settori dedicati alla presa in carico, un piano di espansione della ricettività per far fronte ad eventuali necessità determinate dalla rapida evoluzione del quadro epidemiologico, scorte di dispositivi barriera e di protezione individuale.
Ecco come si sta attrezzando la sanità modenese di fronte all’emergenza determinata del Coronavirus. Le misure adottate dall’Azienda Ospedaliero Universitaria sono state illustrate oggi al Consiglio comunale dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli che ha risposto a un’interrogazione urgente di Giovanni Bertoldi di Lega Modena sulle “misure emergenziali da mettere in atto nel comune di Modena in caso di epidemia da Coronavirus”.
Fermo restando che chi presenta i sintomi deve contattare i canali telefonici predisposti (numeri verdi e medici di medicina generale), presso i Pronto Soccorso di Policlinico e Baggiovara sono stati attivati punti di pre-triage avanzati tali da garantire la valutazione di tutti i pazienti che accedono dall’esterno. Tali punti di triage avanzato permettono un’identificazione precoce e tempestiva dei casi che rientrano nella definizione di “casi sospetti” che vengono poi indirizzati, tramite percorsi concordati e protetti, alle malattie infettive. Anche presso i Punti di Accettazione Diretta dall’esterno presenti in Policlinico (chirurgia della mano, accettazione ostetrico ginecologica, otorino, oculistica) sono stati attivati percorsi specifici per garantire triage avanzati e l’attività di triage è stata anche concordata per gli ambulatori di urgenze odontoiatriche e chirurgia maxillofacciale.
L’Azienda Ospedaliero Universitaria, ha continuato il sindaco, “ha attivato tempestive misure atte a garantire possibilità di espansione della normale ricettività attivabili rapidamente per far fronte ad eventuali necessità emergenti, determinate dall’evoluzione rapida del quadro epidemiologico e dalle necessità dei pazienti che necessitano di ricovero”. Entrando nello specifico, presso il Policlinico, al Malattie Infettive, per permettere le valutazioni dei casi sospetti e l’esecuzione dei tamponi, nonché il ricovero dei casi sospetti/accertati, in aggiunta ai 27 posti letto attivi, sono già operativi ulteriori 24 posti letto; in Terapia Intensiva, dedicata alla gestione dei casi sospetti/accertati che necessitano di assistenza intensiva, è stato identificato un settore dotato di 9 posti letto (gli altri pazienti vengono gestiti presso l’altro settore con 12 posti). Con attivazioni progressive è possibile anche l’utilizzo di ulteriori settori per i ricoveri intensivi: in particolare nel contesto delle Sale Operatorie del Policlinico e presso la Recovery Room di Baggiovara. Per quanto riguarda la possibilità di espansione della degenza ordinaria, è stato reso disponibile un settore al Policlinico in grado di accogliere altri 17 posti letto.
Sono stati dunque identificati settori dedicati alla presa in carico di casi sospetti/accertati (una sorta di zona rossa): in particolare, presso il Policlinico, il settore della Terapia Intensiva dedicato e i Settori di Malattie Infettive.
Dove, è previsto l’accesso diretto di utenti dall’esterno per garantire le attività assistenziali quotidiane, sono predisposte funzioni di triage avanzato per l’identificazione tempestiva dei casi sospetti e l’invio presso i settori dedicati.
Dal martedì 3 marzo, nella degenza di Pneumologia del Policlinico è anche predisposto un settore dedicato per il ricovero dei pazienti che presentano un quadro clinico compatibile con l’infezione da Covid 19 pur non essendo pazienti sospetti; a Baggiovara tali casi sono concentrata in un settore di degenza di medicina interna d’urgenza. Inoltre, presso le Radiologie sono stati predisposti percorsi protetti di effettuazione della diagnostica e slot dedicati per la gestione dei casi sospetti.
Infine, per quanto riguarda le scorte di dispositivi di protezione individuale e dispositivi barriera presenti, nel magazzino dell’Azienda Ospedaliera ci sono 43mila mascherine, 41mila camici e non sono presenti criticità nella fornitura di guanti. L’Azienda ha fatto quindi sapere che “al momento attuale la dotazione risulta quindi sufficiente”, mentre per quanto riguarda l’adozione di modalità flessibili di svolgimento della prestazione lavorativa, sono attualmente 11 i lavoratori che usufruiscono dello smart working.
Nella replica, Bertoldi si è detto soddisfatto delle risposte “chiare ed esaustive” e ha precisato che le misure poste in atto dopo il momento in cui è stata presentata l’interrogazione “tranquillizzano la popolazione”. Il consigliere ha poi posto l’attenzione sull’opportunità di controlli sanitari più serrati sui medici che sono a contatto con i pazienti, in particolare, della terapia intensiva; ha evidenziato la necessità di irrigidire le misure nelle aree in cui si presentano più contagi, come ad esempio a Carpi; e ha esortato Amministrazione e Forze dell’ordine, nel limite delle loro possibilità, a controllare il rispetto delle misure.
“MISURE A SOSTEGNO DELL’INTERO SISTEMA EDUCATIVO”
L’amministrazione comunale di Modena ha già deciso che le famiglie con bambini a nidi d’infanzia comunali o nei posti in convenzione, così come alle scuole d’infanzia (comunali, statali, della Fondazione Cresci@amo e convenzionate relativamente ai posti in convenzione) non sosterranno la spesa per le settimane non frequentate a causa della chiusura. Ma è importante, che nei prossimi decreti siano contenute misure per sostenere l’intero sistema educativo per dare risposte ai bisogni delle famiglie e a tutto il personale coinvolto, dal personale di appoggio alle aziende che forniscono i servizi di ristorazione, di pulizia, di trasporto, dai lavoratori interinali per le sostituzioni fino ai gestori di tutti i servizi educativi: un indotto che da solo non può addossarsi costi così ingenti che rischiano di mettere a repentaglio centinaia di posti di lavoro.
“Il Comune si è pertanto già attivato per chiedere che il Governo riconosca questi costi e anche la Regione si è mossa in tal senso” ha sottolineato l’assessora all’Istruzione Grazia Baracchi nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 5 marzo rispondendo a un’interrogazione della consigliera della Lega Modena Luigia Santoro che chiedeva appunto “quali misure si intenda prendere per riconoscere alle famiglie l’indennizzo completo delle rette già versate per il periodo di chiusura forzata dei nidi e delle scuole per l’infanzia”.
Baracchi ha anche precisato gli uffici stanno provvedendo a ricalcolare gli importi dei pagamenti delle rette di febbraio. Il bollettino di pagamento sarà decurtato del 25% della retta mensile, ovvero della cifra corrispondente alla settimana di febbraio in cui i servizi educativi sono rimasti chiusi. La stessa cosa accadrà per il mese di marzo relativamente al periodo di effettiva sospensione che sappiamo già essere prolungato fino al 15 marzo. I calcoli sono effettuati automaticamente dagli uffici e non è necessario presentare alcuna richiesta. Per altro, il provvedimento di riduzione del pagamento è esteso anche agli altri servizi scolastici prestati dal Comune, come il servizio di trasporto scolastico, il pre-scuola o il prolungamento scolastico quando fornito, per i quali si sta invece valutando un rimborso a conguaglio.
L’assessora ha infine ricordato la complessità del momento per il settore: “Sono, ovviamente saltati gli eventi formativi, gli itinerari didattici, i progetti – ha detto – ma si sta già lavorando per recuperarli, affinché al ritorno in classe possa vedere le nostre scuole di nuovo protagoniste, ricche di relazioni educative, di voci, di suoni ed emozioni”.
Ringraziando per la risposta esaustiva, la consigliera Santoro ha replicato che, effettivamente, la gravità della situazione e la sua rapida evoluzione “costringono a rivalutare continuamente i problemi e a dare risposte che si adattino velocemente ai cambiamenti. E mi pare – ha concluso – che questa amministrazione stia facendo tutto il possibile”.