Ammonta a € 59.592.702,62 il bilancio di previsione approvato ieri sera nel corso dell’ultima seduta del Consiglio Comunale di Sassuolo per il 2019. Un bilancio composto da €33.879.348,84 di entrate tributarie, € 1.648.451,46 di trasferimenti correnti, € 6.508,228,21 di entrate extratributarie, €12.756.674,11 di entrate in conto capitale, € 4.800.000 di acconti e prestiti.
Rispetto alla regola della stabilità delle entrate correnti vi è da segnalare la progressiva riduzione delle entrate tributarie (da oltre 35,5 milioni a consuntivo 2018 a poco meno di 34 a previsione 2020).
Tale riduzione è collegata principalmente alla riduzione della TARI (determinata dalla riduzione del PEF) degli ultimi anni e la prudente previsione in sede di bilancio delle entrate da accertamenti tributari
Trattandosi del primo bilancio di previsione di questo mandato amministrativo, vale la pena sottolineare l’impostazione che il legislatore del sistema armonizzato introdotto cinque anni fa rispetto a quella previgente. La normativa attuale è maggiormente rispettosa dei rapporti tra Consiglio e Giunta e dei loro ruoli. Il Consiglio comunale è sempre più un organo di indirizzo e controllo mentre spetta alla Giunta la cura degli aspetti più gestionali e di attuazione degli indirizzi politico-amministrativi forniti dall’organo consiliare soprattutto dal lato della spesa. Il Bilancio si articola infatti in Missioni e programmi e non arriva più a trattare il livello di dettaglio raggiunto precedentemente sulla tipologia di spesa. Al consiglio interessa la finalità mentre alla Giunta spetta la decisione su come raggiungerla. A consuntivo poi il Consiglio valuterà quanto fatto.
Per quanto riguarda la spesa, poi, il Bilancio di Previsione 2020 indica € 39.965.255,29 per spese correnti, €12.153.915,28 di spese in conto capitale, € 10.170.698,56 di spese per incremento di attività finanziare ed € 2.102.833,49 di rimborso prestiti; per un totale di € 64.392.702,62.
Anche le spese correnti, come le entrate correnti mostrano una maggior stabilità mentre quelle in conto capitale, legate come sono alle entrate in conto capitale, sono più discontinue. Le missioni che hanno il maggior impatto nella spesa del nostro comune sono: quella dell’amministrazione generale (oltre 25 milioni) anche perché contiene alcune operazioni di carattere generale come il contratto di global i conferimenti di capitale ecc.
Quella dell’ambiente (quasi 9 milioni) che contiene il PEF rifiuti, quelle dell’istruzione e quella del sociale che anche se gestita in unione trova copertura nel bilancio comunale (entrambe di circa 5 milioni)
Alcuni importanti parametri finanziari si mostrano in ulteriore miglioramento nel triennio:
La rigidità strutturale del bilancio passa dal 30,22% del 2018 al 29,60% del 2020 e al 28,41% del 2022 (ultimo anno del triennio)
Interessi passivi sulle entrate correnti che passa dallo 0,80% del 2018 allo 0,56% del 2022 (l’indebitamento pro-capite ha già raggiunto al 31.12.17 il valore di €. 323,75 mentre è previsto a €. 264,17 al 31.12.2022
Il limite massimo consentito dalla legge per spese di interessi su mutui è del 10% delle entrate correnti. Per il Comune di Sassuolo il dato è di circa l’1,5% compresi però tutti i mutui di SGP. Il dato è molto confortante soprattutto in termini di rigidità della spesa corrente e conferma l’evidenza che la problematica più importante da risolvere è quella della quota di capitale, soprattutto dei mutui di SGP sui quali occorre un intervento di ristrutturazione in quanto troppo sbilanciati nei prossimi 5-7 anni rispetto a quelli successivi.
Non è ancora chiaro il risultato definitivo della manovra statale per quanto riguarda i trasferimenti che lo stato darà al nostro comune. Al momento sono stati previsti sostanzialmente nella stessa entità dello scorso anno ma ci sono forze che possono spingere in riduzione altre in aumento. Esiste tuttavia un limite massimo percentuale in più e in meno che la proposta di legge fissa nel 5% delle assegnazioni di Fondo di solidarietà comunale. Occorrerà tenere monitorato nel corso dell’anno questo importante aspetto della gestione finanziaria. Rimane confermata l’eliminazione dei vincoli finanziari conosciuti negli ultimi 20 anni e fino al 2018 compreso sotto il nome di «Patto di stabilità interno» prima e «pareggio di bilancio» poi. L’eliminazione di questi vincoli ha già determinato effetti di ripartenza degli investimenti degli Enti locali.
Investimenti enti territoriali in campo energetico e di tutela del territorio.
Sono previsti diversi finanziamenti per investimenti degli enti territoriali, in particolare nel campo dell’efficentamento energetico e della messa in sicurezza di edifici e territorio, nei settori di spesa dell’edilizia pubblica, e della manutenzione della rete viaria, del dissesto idrogeologico, della prevenzione rischio sismico e della valorizzazione dei beni culturali e ambientali (sulla stessa linea di finanziamento della legge di bilancio dello scorso anno).
Riunificazione dei tributi IMU-TASI. Un intervento auspicato da tempo. Si tratta di un intervento di semplificazione sia per i contribuenti che per l’ufficio tributi. Dalla modifica non determina una modifica sul prelievo complessivo da parte del Comune.
– Maggiori strumenti in mano agli enti locali per la riscossione coattiva delle proprie entrate mettendo i Comuni quasi sullo stesso piano dell’agenzia entrate-riscossione per le entrate comunali in termini di semplificazione e maggiori poteri per tutelare i propri crediti. Si tratta di una serie di misure di cui si sentiva sicuramente la necessità per migliorare la performance di riscossione.
Ultime novità in materia di fiscalità locale riguarda il prelievo sui rifiuti.
Ci sono novità importanti che incombono sulla gestione del tributo TARI e sul Piano finanziario che ne determina l’entità del prelievo da coprire.
Ci sono nuove disposizioni operative introdotte da ARERA, l’autorità nazionale ora con competenze anche nel campo dei rifiuti, di cui gli enti locali chiedono a gran voce il rinvio sia per dipanare alcuni dubbi applicativi sia per la necessità di intervenire per evitare storture applicative.
Anche per effetto di questa situazione fluida, Atersir non ha ancora predisposto il PEF per l’anno 2020. Come già accaduto negli ultimi 2 anni precedenti, il bilancio di previsione viene predisposto sulla base del PEF dell’anno precedente con l’ovvia conseguenza della momentanea invarianza anche delle tariffe della TARI.
Quando sarà disponibile il nuovo PEF si procederà a modificare anche le tariffe della TARI che dovranno garantire la copertura dell’importo derivante dal nuovo documento.