Avviare e costruire una rete tra i Comuni che pongono come elemento fondante del governo della città la collaborazione tra i cittadini e le istituzioni per la cura e la rigenerazione dei beni comuni e la co-produzione delle decisioni pubbliche. È questo l’obiettivo della due giorni ospitata a Bologna venerdì 6 e sabato 7 dicembre. L’evento, organizzato da Comune di Bologna, Labsus, Fondazione per l’Innovazione Urbana con Anci ed ASviS, è rivolto a funzionari e politici dei diversi municipi italiani, ma anche alle realtà civiche ed esperte del panorama nazionale.
Venerdì 6 dicembre l’appuntamento è, dalle 15.30 alle 19.30, nella Cappella Farnese di Palazzo d’Accursio per l’assemblea generativa, una sessione collaborativa per far emergere proposte e criticità e per condividere una vera e propria mappa operativa.
Sabato 7 dicembre alle 9.30, nella sala del Centro Studi didattica delle Arti in via Cartoleria 9, il Sindaco Virginio Merola aprirà i lavori della presentazione del percorso di costruzione del Patto tra le città. Il programma completo.
Perché Bologna? Perché proprio a Bologna nacque a febbraio 2014 il primo Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani, redatto dal Comune di Bologna insieme con Labsus.
Da allora, con l’introduzione del concetto di “cura condivisa dei beni comuni” nella prassi amministrativa tradizionale, la città di Bologna è riuscita ad attuare nuove modalità di relazione tra Comune e cittadini costruendo una politica pubblica – l’immaginazione civica – fondata sul protagonismo delle persone nello sviluppo della città. Ad oggi oltre 200 Comuni hanno già adottato il Regolamento e hanno stipulato migliaia di patti di collaborazione con un coinvolgimento complessivo stimato di 800.000 persone.
A questo importante patrimonio, si aggiungono altre esperienze concrete di partecipazione, collaborazione e co-produzione di decisioni pubbliche messe in campo in diverse città italiane e Regioni, con la diffusione di bilanci partecipativi, laboratori di quartiere, sperimentazioni di usi civici e collettivi, percorsi di co-progettazione e di innovazione sociale.
Questo cambio di paradigma nel rapporto tra cittadini e amministrazione è una condizione imprescindibile per rivitalizzare la democrazia locale e dare concretezza a nuovi modelli di sviluppo sostenibile delle comunità attraverso il mutualismo e la libera condivisione di idee e risorse.
Questa due giorni sarà l’occasione per avviare la costruzione di un Patto tra le tante città italiane che stanno lavorando su queste tematiche, arrivando a definire una Carta dei principi per il Patto e un’Agenda, anche organizzativa, per il suo sviluppo e coordinamento.
Sono oltre 160 gli iscritti da tutta Italia tra amministratori locali, funzionari e tecnici amministrativi, ricercatori, professionisti e attivisti: saranno presenti 45 città, 11 Università e oltre 30 realtà civiche.
Il grande interesse dimostrato per la sessione laboratoriale di venerdì 6 dicembre, testimonia la volontà di prendere parte attivamente con le proprie esperienze, proposte e buone pratiche alla costituzione ed affermazione del Patto tra le città.
Da nord a sud, la rappresentazione regionale copre ben 12 regioni: i partecipanti arriveranno infatti dal Piemonte, dalla Lombardia, dal Trentino Alto Adige, dal Veneto, dall’Emilia-Romagna, dalla Toscana, dal Lazio, dall’Abruzzo, dalla Campania, dalla Puglia, dalla Calabria e dalla Sicilia.
Tra i Comuni di maggiore dimensione hanno già aderito all’evento rappresentanti di Torino, Bergamo, Bolzano, Trento, Verona, Padova, Venezia, L’Aquila, Livorno, Firenze, Lecce, Brindisi, Rimini, Ravenna, Reggio Emilia, Salerno, Parma, Cesena, Faenza, Forlì, Modena.
Tra i Comuni minori ci saranno rappresentanti da Argenta (Fe), Budrio (Bo), Cantù (Co), Cento (Fe), Cesano Boscone (Mi), Chieri (To), Collegno (To), Conselice (Ra), Genazzano (Ro), Isnello (Pa), Leinì (To), Medicina (Bo), Montecorvino Pugliano (Sa), Palmi (Rc), Putignano (Ba), San Giovanni Valdarno (Ar), Zola Predosa (Bo), Santarcangelo di Romagna (Rn), Campi Bisenzio (Fi), Mirano (Ve).
La composizione degli iscritti all’evento è piuttosto variegata con circa 40 tra sindaci e assessori comunali e oltre 50 tecnici e funzionari amministrativi.
Una ventina inoltre gli iscritti provenienti dal mondo universitario, tra docenti e ricercatori di diversi Atenei italiani: La Sapienza di Roma, IUAV Università di Venezia, l’Università di Firenze, l’Università di Pisa, l’Università di Torino, l’Università di Macerata, Urbino e Modena e Reggio-Emilia.
Positiva, con circa 25 iscrizioni, anche la risposta di cittadini singoli o rappresentanti di realtà civiche e associazioni che operano sul territorio. Saranno presenti ad esempio Coop Villaggio globale di Venezia, la UISP, EURICSE di Trento, K-city – Rigenerazione Urbana srl, FedAPI – Federazione Artigiani e Piccoli Imprenditori, Lepida di Bologna, l’associazione 20 Pietre di Bologna, COCAI Verona, Torino Social Impact, AIP2 (Associazione Italiana Partecipazione Pubblica), INU (Istituto Nazionale di Urbanistica), Arci, IperPiano, Laerte-Cittadini uniti per Ferrara, Master U-Rise Venezia, Coop Solco Città Aperta, Ancescao Bologna, ActionAid, Kiez.agency e BiPart, Arci Bologna, Forum Terzo Settore ER.
Per maggiori informazioni sull’evento
Per iscrizioni: info@fondazioneinnovazioneurbana.it