Il Bologna Jazz Festival, dopo il concerto del 30 ottobre all’Antoniano di Bologna, all’interno del progetto sociale “Note di solidarietà”, curato dal Jazz Club Ferrara e sostenuto dall’Assessorato alle Politiche di welfare della Regione Emilia-Romagna, lunedì 25 novembre entrerà alle Cucine Popolari di Bologna, in via del Battiferro 2.
Qui, a partire dalle ore 20, si terrà una cena realizzata dai volontari coordinati da Roberto Morgantini, alla quale seguirà alle ore 21 il concerto del duo formato dal trombettista Flavio Boltro e dal contrabbassista Stefano Senni. Ai frequentatori abituali della mensa sarà riservata la metà dei posti disponibili, mentre i restanti posti saranno a disposizione del pubblico a offerta libera, che comprenderà anche la cena. L’incasso sarà interamente devoluto alle Cucine Popolari. L’ingresso è garantito fino a esaurimento dei posti disponibili.
I progetti welfare del BJF
Da alcuni anni il Bologna Jazz Festival comprende anche progetti sociali di rilievo. Aderisce al circuito europeo “Sound Routes” (organizzando concerti di musicisti migranti) e, nel 2018, realizza “Jazz, segni di libertà”, progetto affidato a un importante disegnatore che ha coordinato un gruppo di persone con riconosciuti problemi mentali nella creazione delle illustrazioni per il Bologna Jazz Festival, poi veicolate attraverso i media e sui materiali di comunicazione del festival.
Il Bologna Jazz Festival è organizzato dall’Associazione Bologna in Musica con il contributo di Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Bologna Città della Musica UNESCO, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Carisbo, Gruppo Unipol, TPER, Città Metropolitana di Bologna e del main partner Gruppo Hera.
Flavio Boltro, nato a Torino nel 1961, si è rapidamente imposto come tromba di riferimento del jazz italiano: negli anni Ottanta suona nei Lingomania di Maurizio Giammarco e si esibisce con Steve Grossman, Cedar Walton, Billy Higgins, Clifford Jordan, Jimmy Cobb, Manhu Roche, Joe Lovano, Freddie Hubbard. Vince più volte il referendum Top Jazz (sia come solista che come membro dei Lingomania). Dagli anni Novanta la sua attività prende una nuova direzione, che guarda verso la Francia, dove oggi risiede. Boltro partecipa ai più importanti gruppi transalpini, dall’Orchestre National de Jazz al sestetto di Michel Petrucciani e il quintetto di Michel Portal. Ma non si interrompono le collaborazioni con i principali nomi del jazz italiano, da Stefano Di Battista a Danilo Rea, passando per Gino Paoli in versione jazz. Nella sua discografia, momenti salienti sono i titoli pubblicati dalla Blue Note: Road Runner e 40°.
Trombettista tra i più rilevanti del nostro jazz, Boltro in tempi recenti ha coltivato una formazione dagli esiti musicali particolarmente riusciti, il BBB Trio. L’insolita e ardita strumentazione di quel gruppo (tromba, contrabbasso e batteria, senza pianoforte) è un antecedente importante per il duo assieme a Stefano Senni. Il binomio tromba-contrabbasso è un format strumentale decisamente poco praticato al di fuori dell’improvvisazione radicale. In questo contesto musicale l’ottone di Boltro sarà libero di sperimentare nuovi approcci al linguaggio trombettistico, esplorandone le possibilità nella massima libertà ritmica, armonica e formale consentita entro i confini dell’universo post boppistico.
Nato nel 1972, Stefano Senni abbandona il basso elettrico in favore del contrabbasso e del jazz quando ha venti anni. Si considera un autodidatta pur essendosi diplomato ai Civici corsi di jazz di Milano. La sua è una presenza assidua e affidabile sulla scena italiana e anche come sostegno ritmico al fianco dei più importanti musicisti internazionali. Per citarne dieci un po’ a caso (ma l’elenco sarebbe lunghissimo): Enrico Rava, Stefano Bollani, Art Farmer, Benny Golson, Cedar Walton, Lee Konitz, Randy Brecker, Tom Harrell, Richard Galliano, John Abercrombie.
Cucine Popolari: via del Battiferro 2, Bologna