Continua l’impegno della Regione Emilia-Romagna sul fronte della ricerca. Presso il Centro Enea Brasimone (Camugnano) sull’Appennino bolognese, partono tre progetti per ampliare e sviluppare la struttura di ricerca. Si tratta dello studio di nuove tecnologie per le produzioni medicali nel campo dei radiofarmaci, la sperimentazione delle applicazioni di radiazioni ionizzanti in ambito sanitario, la realizzazione di droni con caratteristiche avanzate per rilievi ambientali in condizioni difficili.
I progetti, approvatie finanziati dalla Regione Emilia-Romagna e realizzati da Enea, imprese pubbliche e private, saranno presentati domani nella sede del Centro Enea Brasimone a Camugnano (Bo), dal presidente Enea Federico Testa, dall’assessore regionale alle Attività produttive, Palma Costi, e da Massimo Gnudi della Città Metropolitana di Bologna, i rappresentanti dell’azienda Metaprojects e a Maurizio Martellini per Theranosticentre.
Per gli investimenti tecnologici connessi ai progetti di sviluppo la Regione ha messo a disposizione un finanziamento di circa 4,5 milioni di euro in tre anni (2019-2021), un milione in più di quanto previsto dallo stesso protocollo d’intesa. I progetti (uno dei quali in collaborazione con Metaprojects), hanno un costo complessivo di circa 6 milioni di euro.
Queste attività sono il frutto di un protocollo d’intesa firmato lo scorso 15 gennaio tra Regione Emilia-Romagna, Regione Toscana ed Enea, l’ente nazionale di ricerca nei settori dell’energia e dell’ambiente, per un piano di potenziamento del centro bolognese che dovrà dare risposte a diverse problematiche per la futura produzione di energia pulita e sostenibile.
“Questi progetti- afferma l’assessore regionale alle Attività produttive Palma Costi- potranno portare a interazioni significative con tutto il sistema di ricerca e produttivo della regione, ma soprattutto rappresentano un primo risultato del nostro impegno per valorizzare e rilanciare il Centro del Brasimone, nell’ottica di incrementare sviluppo e occupazione. A ciò si affiancano le opportunità messe in campo dal bando regionale per l’Attrattività, che può finanziare l’insediamento di imprese innovative nell’area. Gli investimenti prospettati e la capacità di creare sinergie con università e organismi di ricerca renderanno ancora più determinante il lavoro del Centro, per attrarre competenze e cervelli quindi per creare lavoro e ricadute economiche nei comuni dell’Appennino bolognese”.