Mi è stato posto un quesito che giro per competenza all’Assessore al bilancio di Sassuolo. In questi giorni stanno arrivando ai sassolesi gli avvisi di pagamento del conguaglio 2019 della TARI, eccezionalmente prorogato al 30 di novembre.
Con riferimento alla delibera di ATERSIR del febbraio 2019 HERA presentò un piano economico/finanziario per il servizio rifiuti di Sassuolo di complessivi euro 6.765.000, netto IVA e quindi c’è da aggiungere l’IVA al 22% e quindi il costo del servizio, da mettere in cartella, dovrebbe essere di circa euro 8,5 milioni.
Ebbene dal DUP approvato dal Consiglio Comunale nel marzo il gettito TARI è segnato in euro 9.255.000 per il 2019/2020/2021 .
Con delibera del Consiglio Comunale n° 9 del 26 marzo furono approvate le tariffe a copertura del costo del servizio con previsione di incasso di euro 8.778.000.
Sarebbe buona cosa fare chiarezza e giustificare/dimostrare il balletto delle cifre che poi alla fine sono soldi che devono cacciare i sassolesi.
Sempre dalla lettura della variazione al DUP del 30 settembre 2019 si apprezza la direttiva per la lotta alla evasione dei tributi e tasse locali con la collaborazione della G.d.F , Agenzia Entrate e Agenzia Riscossione, cosa che andrebbe fatta anche per l’IRPEF con segnalazioni qualificate, come prevede la norma.
C’è da prendere atto che i 29.661 sassolesi che compilano la dichiarazione dei redditi, (anno 2017) ben 16.970 sono lavoratori dipendenti e 10.172 pensionati.
Ben 6.445 sassolesi hanno un reddito che non supera i 10.000 euro, mentre solo 330 superano i 120.000 euro.
Abbiamo già scritto e dimostrato, del resto ci soccorrono studi e ricerche della stampa specializzata che forte è il divario tra consumi e reddito dichiarati, sassuolo non fa eccezione.
Mario Cardone