I sindacati Filctem Cgil e Femca Cisl, insieme alle Rsu aziendali, hanno proclamato un’ora di sciopero in Twinset a Carpi per venerdì 8 novembre, con un presidio di un’ora davanti ai cancelli (via del Commercio 32) dalle ore 8.30 alle 9.30.
La Twinset, azienda del settore dell’abbigliamento del lusso che nel nuovo stabilimento di Carpi occupa circa 300 addetti in prevalenza donne, dal 2012 ha avuto un cambio di proprietà ed è attualmente controllata dal fondo americano The Carlyle Group.
“I motivi dello sciopero – spiegano Filctem/Cgil e Femca/Cisl Carpi in una nota – sono riconducibili alla totale mancanza di volontà da parte della direzione aziendale di introdurre un contratto integrativo aziendale che possa essere equiparato all’importanza di un’azienda che negli ultimi anni si è sviluppata molto, anche dal punto di vista dello stabilimento, con la nuova ed elegante sede sita in via del Commercio 32 a Carpi.
Il contratto nazionale di riferimento del tessile abbigliamento industria Smi-Cgil-Cisl-Uil attualmente applicato, prevede la possibilità di introdurre un contratto di secondo livello per apportare nuovi diritti per le lavoratrici, ma anche per essere di stimolo a migliorare le performance delle stesse e di riflesso per tutta l’azienda. Si tratta di personale con varie mansioni, lavoratrici e lavoratori addetti alla creazione dei modelli, alla produzione dei prototipi e alla tessitura, nonché al controllo qualità per garantire l’alto livello qualitativo di abiti e accessori, degli addetti degli uffici commerciali.
Nonostante ciò, la Twinset, dopo un anno di trattative, ha rigettato la strada della contrattazione collettiva ripiegando su una contrattazione individuale con premi gestiti esclusivamente dall’azienda, che potrà così decidere in maniera unilaterale a chi elargire il premio”.
“Sono state rifiutate anche altre richieste – proseguono Filctem/Cgil e Femca/Cisl -, tra le quali una facilitazione per l’introduzione dei part-time, il miglioramento del buono pasto, un trattamento più equo per agevolare la classificazione delle lavoratrici, e la possibilità di introdurre una sorta di staffetta generazionale per far avvicinare alla pensione le lavoratori e i lavoratori che sono in vista della stessa in maniera più leggera, e al tempo stesso liberare posti di lavoro per i giovani”.
Secondo le Organizzazioni Sindacali Femca Cisl e Filctem Cgil, “l’azienda non ha mai palesato problemi tali da non poter sopportare il costo di un contratto aziendale, tanto più che premi e benefit concessi in maniera unilaterale non mancano”.
I sindacati e le Rsu auspicano comunque una ripresa della trattativa che possa riportare le parti ad un dialogo corretto e soddisfacente per tutti.